Inizia oggi a
Castelgandolfo un convegno per quanti lavorano nel campo ecclesiale.
Oggi è anche l’anniversario
di mio papà.
Anche quest’uomo
semplice e buono era fortemente impegnato nel campo ecclesiale. Alcuni dei suoi appunti su questo tema mi sembrano ancora utili.
Gesù non poté fare da solo l’opera della redenzione, ma
tutta la Sua vita fu coinvolta col popolo e tutti furono protagonisti, chi in bene chi in male.
Dicendo: “Sarò con Voi fino alla fine del mondo; manderò
Voi a nome mio; fate questo in memoria di me”, vuole coinvolgere anche noi
nella Sua opera redentrice. Ha bisogno di Apostoli per la diffusione del Suo
Regno in ogni parte del mondo; di anime che lo ascoltano, lo comprendono, lo
amano, lo consolano nell’angoscia: “Restate qui e vegliate con Me”.
Allora aveva bisogno di Pietro, Giacomo e Giovanni, oggi ha bisogno di noi.
Noi siamo Pietro, Giacomo e Giovanni…
Ha tanti nemici Gesù, deve avere anche tanti amici. Gesù è
la Chiesa.
Non possiamo amare il fratello e la società, se non si ama
Gesù.
Dopo l’epilogo della vita umana di Gesù, la Chiesa giovane,
con ancora l’immagine del Divino Maestro negli occhi, cominciava l’opera
corredentrice per cui Gesù l’aveva fondata e che si doveva tramandare di
generazione in generazione fino alla fine del mondo.
Come gli apostoli “di comune accordo perseveravano
nell’orazione”, così oggi vogliamo scegliere questa base per la nostra Comunità
Parrocchiale.
“Di comune accordo”,
cioè uniti nell’intenzione di operare il bene della Comunità, superando le
inevitabili divergenze e unendo i nostri sacrifici, vogliamo essere una forza
attiva nelle mani del Sacerdote per la santificazione della Comunità
Parrocchiale.
Gli Apostoli, in compagnia di Maria, erano “Perseveranti nella Preghiera”.
Perseveranti nella preghiera vuol dire pregare
abitualmente, pensare a Gesù-Dio, Dio con noi, fra noi, vivo, vero, che ci
ascolta, che ci invita, che ci ama, che ci ama tanto! Noi dobbiamo pensarLo
almeno alcune volte in tutte le giornate, anche sul lavoro…
Nel pensiero di Lui
dobbiamo pensarci e amarci tra noi, anche separatamente.
In Lui, fiduciosi e perseveranti, dobbiamo riporre tutti i
nostri progetti, il nostro lavoro, il Consiglio Pastorale, la Comunità
Parrocchiale, in una parola dobbiamo vivere per amare Gesù, perché Lui ha
vissuto per amare noi.
Vogliamo amare la
Chiesa e lavorare per Essa, oggi che maggiormente ha bisogno di figli
buoni, obbedienti ed uniti per realizzare la nostra Comunità.
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