Ho restituito il senso al quadro
Dopo la cattedrale Cosenza mi ha regalato
una visita al Museo diocesano. Allestito con gusto e sobrietà offre quadri e
reperti di rande valore provenienti dal Duomo e da altre chiese del territorio.
Il suo percorso introduce nell’arte e nella pietà della regione.
Il pezzo forte è una croce reliquiario in
oro sbalzato, filigrana, smalto, adamantini, cristallo di rocca, del XII
secolo, che la tradizione vuole donata da Federico II in occasione della
consacrazione della Cattedrale nel 1222. Un oggetto unico, diventato l’emblema
della città.
Mi colpisce in modo particolare una grande
tela dell’Immacolata di Luca Giordano (1600). Tra Maria e la Trinità un angelo
tiene in mano uno specchio, quasi a indicare Maria come riflesso della Trinità.
Ma soprattutto mi è piaciuto il volto di
Maria che ti guarda da un polittico del 1500. Era così bella che mi sono
domandato cosa ci faceva in quel museo. Proviene dalla Chiesa di Borgo Partenope
e certamente il polittico era stato pensato, dipinto e collocato in quella chiesa per essere
pregato. Ho avvertito il desiderio di “ricollocarlo” nel suo “spazio” naturale. Gli ho così restituito il ruolo di strumento di preghiera, e davanti a questa immagine ho cantato a Maria: “Sotto la tua protezione”.
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