Domani termina il
convegno sulla formazione permanente dei sacerdoti. Sul nuovo sito del
Dicastero appariranno i ideo con le conversazioni e le esperienze. Neanche
provare a sintetizzare tanto è stato ricco.
Perché tutti così
contenti? (e non è mica facile far contenti i preti!)
Innanzitutto la
preparazione. Sono state coinvolte tutte le diocesi del mondo con dei
questionari. In questo modo ognuno si è sentito coinvolto e niente è piovuto
dall’alto. Poi è stato condotto insieme ad altri due dicasteri che hanno a che
fare con il clero: quello per l’evangelizzazione e quello per le Chiese
orientali. Non è già un segno di sinodalità? Poi il coinvolgimento dei “consultori”
che hanno dato un apporto decisivo, suggerendo modalità, nomi di relatori,
buone pratiche, lavorando dietro le quinte… Infine il clima di fiducia, di
servizio, di piena disponibilità da parte di tutti gli “ufficiali” del dicastero
e prima ancora dei superiori!
Lo svolgimento. Non
la solita serie di conferenze. I relatori hanno parlato con competenza e stando al tema, ma sempre con uno stile di condivisione, di testimonianza, coinvolgendosi
in prima persona. Da rilevare la forte interculturalita: ero presente il mondo intero e ognuno si è espresso con libertà. Vario e ricco anche l’apporto delle diverse spiritualità.
La partecipazione. Molto attiva: momenti di riflessione e di preghiera in silenzio –
inimmaginabile una assemblea di 850 preti e vescovi che stanno in silenzio
seduti in sala in profondo silenzio; condivisione in piccoli gruppi linguistici;
“docilità” verso quanti con intelligenza hanno guidato e animato il convegno…
Questo e tanto altro
ha fatto di questi giorni un evento positivo e propositivo che forse ha
raggiunto lo scopo: ravvivare la fiamma del dono ricevuto; ed ha offerto tanti
suggerimenti su come ravvivare la fiamma in molti altri sacerdoti…
Padre Fabio, anche noi laici avremmo bisogno di una formazione permanente per "portare Gesù agli altri.DomenicoFamiliari.Grazie!
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