lunedì 5 febbraio 2024

Con il card. Tagle e il vescovo Benjamin de Jesus

Oggi abbiamo avuto con noi il card. Tagle delle Filippine, del dicastero per l’evangelizzazione. Tra l’altro ci ha raccontato che quando è andato a studiare a Washington negli USA abitava con gli Oblati al punto che lo credevano oblato…

Mi è sembrato di rivedere il ritratto di un altro oblato vescovo nelle Filippine, di cui ieri era l’anniversario del martirio. Il 4 febbraio 1997 mons. Benjamin de Jesus, vicario apostolico di Jolo, Filippine, fu assassinato sulla piazza della cattedrale, mentre stava salendo in macchina.

Quando fu nominato vescovo sul bollettino degli Oblati si scriveva: “Un uomo gioviale e felice di vivere. Il suo sorriso è contagioso. È un sacerdote totalmente donato alla missione, rispettato e amato da tutta la popolazione di Jolo, tanto dai musulmani quanto dai cristiani… Conosce benissimo il vicariato, che ha percorso più volte in battello, in jeep o a cavallo, a rischio della vita, viste le condizioni prevalenti nella regione. Tutti i bambini di Jolo lo chiamano familiarmente Padil Ben (Padre Ben); per i musulmani è un amico di lunga data e un uomo di ottime relazioni…)

Alla sua morte numerose le testimonianze dei confratelli vescovi:

“Molto calmo, naturalmente accogliente, disposto all’ascolto. Amatissimo dalla gente, anche dai musulmani”.

“Un vescovo sorridente, sempre in pace, nonostante i problemi della regione. Non aveva paura, si preoccupava solo della pace”.

“Era un uomo di Dio, un uomo di pace. Aveva abbracciato la propria vocazione con zelo e devozione, prodigandosi in un ambiente plurireligioso col desiderio ardente di suscitare ovunque pacificazione a armonia. È stato un promotore infaticabile del dialogo, non solo delle menti e dei cuori, ma anche della vita, impegnandosi personalmente per capire in profondità non soltanto i cattolici ma anche i musulmani di Solu e Tawitawi”.

Il giorno del funerale la signora Virginia Villanueva si fece interprete di tutto il popolo: “Ha vissuto il suo motto: Amare è servire. Amava e serviva tutti, musulmani o cristiani, ricchi o poveri, ma aveva un amore speciale per i bambini e gli anziani, i poveri e gli emarginati e, ultimi degli ultimi, i Badjaos. Amor con amor se paga. Tutti lo amavano, ma quelli che ha amato e curato con tanta tenerezza lo hanno portato nel loro cuore, ricambiando in pienezza l’amore che ha profuso su di loro... La sua costante esortazione è stata: Vivi la tua la vita semplicemente, gioiosamente, fedelmente, come se ogni giorno fosse l’ultimo. Ci ha insegnato il segreto di vivere pienamente la vita”.

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