Sahara: uno stato che non è uno stato. È riconosciuto dalla comunità
internazionale come “territorio non autonomo”. Si stende lungo l’oceano
Atlantico, tra Marocco e Mauritania. Dopo secoli in cui
questa è stata la terra degli arabi Maqil, nel 1884 il Sahara divenne
colonia del regno di Spagna e nel 1958 Provincia
spagnola. Nel 1975 la Spagna lascia il
possedimento. Il territorio viene inizialmente spartito fra Marocco e
Mauritania. Subito dopo viene proclamata la Repubblica Democratica Araba dei
Sahrawi dal Fronte Polisario, sostenuto dall'Algeria. La
Mauritania rinuncia presto alla sovranità sulla sua parte del
territorio, che viene quindi annesso al Marocco. Dal 1991
si attende un referendum sullo statuto definitivo del Sahara, che rimane diviso fra il Fronte Polisario ed il Regno del Marocco.
Nel frattempo è sorto un muro lungo 2700 chilometri che
divide il Paese dal nord al sud: ad ovest il dominio del Marocco, ad est la Repubblica
Democratica Araba dei Sahrawi.
Gli
Oblati sono giunti in questa terra nel 1954. Sono ancora lì, dopo 70 anni. «Forse
siamo l’unica comunità di missionari oblati a non avere neanche un cristiano
nella comunità locale. Qui il 100% dei cittadini Sahrawi è musulmano, per
legge», ricordava padre Luis Ignacio (Chicho) Rois, superiore della comunità. prima
che venisse chiamato a Roma come superiore generale. «Arrivammo nel 1954 e da
quando gli spagnoli sono andati via, non ci sono più cristiani, ma noi siamo
rimasti lo stesso, vedendo cambiare attorno tutte le situazioni politiche e
sociali. La comunità cristiana qui è passeggera, perché composta esclusivamente
da migranti: chi sta di più si ferma due anni, gli altri meno. Che siano
lavoratori che si spostano temporaneamente in cerca di un impiego o migranti
che transitano da qui mentre tentano di dirigersi alle Canarie, ci mettiamo al
loro servizio perché sono i più poveri. Dobbiamo però considerare anche il
luogo in cui ci troviamo, la comunità di persone che vive attorno a noi. Siamo
qua per i musulmani, perché siamo qua per la gente del territorio».
E se
andassi a trovarli?
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