venerdì 2 novembre 2012

Apa Pafnunzio davanti alla morte

Nel silenzio della cella, scavata nella roccia, collocata nel vasto silenzio del deserto, apa Pafnunzio andava spesso col pensiero alla morte. Sarebbe accaduto che un giorno, non vedendolo arrivare alla sinassi – la divina Liturgia che si teneva il sabato –, qualcuno avrebbe camminato fino alla sua cella e lo avrebbe trovato disteso sulla terra nuda, le braccia incrociate e il sorriso sulle labbra. Non che si sentisse vecchio o che accusasse indisposizioni particolari. I digiuni, le veglie, l’aria asciutta del deserto lo conservavano in buona salute. Ma prima o poi sarebbe accaduto e avrebbe finalmente incontrato il suo Signore.
Come sarebbe stato quel momento? Cosa gli avrebbe detto? Avrebbe voluto che il cuore fosse libero da ogni pur minimo attaccamento, sgombro come il deserto attorno, infuocato d’amore come lo era il cielo certe sere all’orizzonte. Avrebbe voluto le sue mani colme di amici, di tutti quegli uomini e quelle donne per i quali, pur lontani, aveva pregato, sofferto, sperato... Avrebbe voluto offrirgli il mondo intero.
Uscì sulla soglia della grotta e fissò il sole del tramonto, che ancora brillava, vivo, nell’aria tersa della sera. Lo guardò scendere rapido all’orizzonte. Stette lì, immobile, fin quando dall’alto calò la notte, sempre più nera. Gli parve un segno dello spegnersi della sua vita.
Fu in quel momento che gli fiorì sulle labbra la domanda: “Perché invece che attendere la morte, che forse sarà lontana, non vivere come se l’incontro avvenisse adesso? Adesso ti incontro, adesso ti amo”. (Dai detti dei padri del deserto di Scite, 76)

1 commento:

  1. Tempo fa, pensando che tra qualche mese la mia 'vita attiva e produttiva' avrà termine mi sono detto: E dopo inizierà il best project della mia vita. Metter mano alla santità.
    Questo post mi ha rimesso, come direbbero i carrozzieri, 'in dima'. Perchè questo 'progetto' abbia i presupposti per il successo è bene che il kick-off inizi bene cioè: adesso.
    Grazie.
    Buona giornata.

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