Cicely Saunders |
Nata a Londra nel 1918, nel 1967
diede vita al St. Christopher, da dove è partita
la diffusione degli Hospice, dove si assistono i malati terminali fino alla
fine della loro vita nel modo più confortevole possibile, applicano cure
palliative.
Palliativo, da latino “pallium”, il
mantello, quasi ad avvolgere l’ammalato con tutte le cure possibili, ma anche
con l’affetto, il rispetto per la sua dignità, per la sua persona come entità unica
e "indivisibile", fatta di "fisico" e di "spirituale":
un approccio totale, che “avvolge” la persone in tutte le sue dimensioni.
Me lo ricorda questa mattina il
cappellano dell’Hospice Villa Speranza, dove il nostro padre Théophile Le Page
sta ormai terminando il cammino della sua vita, circondato dall’amore di
medici, infermieri, volontari...
«Sono convinta – diceva Cicely Saunders,
profondamente credente – che il fondamento più importante che abbiamo potuto
collocare alla base della somma di tutti i bisogni dei morenti ci sia stato
donato nel giardino del "Getsemani" nelle semplici parole di Gesù: “Vegliate
con me”». È quello che ogni morente ripete, con Gesù e come Gesù, anche quando
non ha più la forza di pronunciarle. Questa notte sarà padre Nino a rispondere
a queste parole che Gesù dice in padre Théophile.
Caro P. Fabio, vedo - in ritardo e con sorpresa - il sorriso di Cicely Saunders e il ricordo va ad una visita a nostra figlia Angela, a Londra.
RispondiEliminaAlla National Portrait Gallery, in Trafalgar Square, ci aveva subito portato davanti al ritratto di questa donna, non prima di averci fatto leggere un articolo che parlava di lei, infermiera di spicco, medico e scrittrice. Articolo a firma di altra Cecilia, insegnante di infermieristica, con cui Angela è sempre rimasta in contatto. Rimasi affascinata, anche perchè ho tanto in cuore le persone che affrontano una malattia terminale, e solo hanno bisogno di... "un manto d'amore". Grazie...