“Una tesi che profuma di freschezza”. Questo il giudizio che il professore censore ha pronunciato oggi, all’esame di tesi di Henrikus Prasojo, Oblato dell’Indonesia, dal titolo: Testimoniare la speranza cristiana secondo il carisma di Eugenio de Mazenod nei social media.
Il lavoro vuole esplorare la dinamica dell’evangelizzazione
della speranza nel mondo digitale e analizzare gli elementi fondamentali per
trasmettere la speranza cristiana secondo il carisma di Eugenio de
Mazenod, fondatore dei Missionari Oblati di Maria Immacolata.
Il primo capitolo delinea la realtà contemporanea che
richiede la speranza cristiana. Si presentano anche i fenomeni che
evidenziano la mancanza di speranza nel mondo. Un punto importante in questo
capitolo riguarda la riflessione sulla Chiesa come portatrice di speranza e sui
compiti dei consacrati nel partecipare a questa missione come dispensatori di
speranza.
Il secondo capitolo mostra Eugenio de Mazenod come portatore
di speranza nel suo tempo, soprattutto tra i poveri e gli abbandonati.
Nel terzo capitolo viene delineato il modo di diffondere la
speranza cristiana, essendo testimoni sui social media,
attraverso l’esempio di vita e missione degli Oblati.
La tesi – come ha rivelato il Relatore – è scritta con entusiasmo, con amore per la Congregazione e il suo Fondatore.
Il Relatore ha poi chiesto se il tema della speranza è presente nel linguaggio del Fondatore o se è debitore di una “moda” attuale. Prasojo ha risposto bene. Da parte mia mi sembra che il modo con cui egli ha parlato della speranza sia una maniera di attualizzare il carisma, la risposta oggi a quello che sant'Eugenio chiamava il grido della Chiesa e della società, che egli sentiva levarsi dal mondo del suo tempo che chiedeva a gran voce la salvezza. Come rispondere oggi se non ridando speranza al mondo? «La nostra missione – ci ricorda la nostra Regola – è quella di andare prima di tutto verso coloro la cui condizione richiede a gran voce la speranza e la salvezza che solo Cristo può dare pienamente» (C 5), nella convinzione che Cristo è la vera speranza del mondo (C 10). E perché non usare i mezzi oggi più efficaci e pervasivi – i social media appunto – per raggiungere questo scopo? Certo che occorre un loro impiego intelligente, creativo... e molta preparazione.
Grazie, Prasojo, e auguri.
Grazie padre Fabio...bravo Frater Prasojo Omi
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