domenica 2 giugno 2024

In volo verso l'Indonesia

 


Doha, 2 giugno 2024

Grecia, Turchia, Iraq, Kuwait… ed eccomi a Doha. Bastano cinque ore di volo e mi trovo piombato in un mondo completamente nuovo. La struttura e i negozi dell’aeroporto sono uguali qui a Doha come in tutto il mondo, ma le donne, come sempre, sono quelle che più caratterizzano l’ambiente. Più rari ma altrettanto eloquenti i turbanti e le zimarre degli uomini. Si distingue un gruppo numeroso di pellegrini che tornano dalla Mecca, uomini e donne, rigorosamente vestiti di bianco. Altri gruppi di pellegrini dall’Africa sono raccolti tra di loro in abiti inconfondibili…

Fra tre ore riparto per l’Indonesia. “Vai a Bali, vero?”, mi hanno chiesto chi ha saputo del mio viaggio. Tutti gli italiani che vanno in Indonesia vanno a Bali. No, non vado a Bali… vado nell’isola di Giava.

È il mio secondo viaggio in Indonesia. Nel mio diario leggo: «Pematang Siantar, marzo 2002. Il viaggio in Indonesia è stato una toccata e fuga, incastonato tra Pakistan, Singapore e Tailandia. Arrivo in aereo a Medan, nell’isola di Sumatra. Non ho neppure il tempo di raccapezzarmi dove sono capitato che parto di nuovo in auto, diretto a Pematang Siantar. Non chiedetemi per favore dov’è o com’è Pematang Siantar. Non l’ho vista (come non ho visto Medan con i suoi quattro milioni di abitanti), so soltanto che è la seconda città di Sumatra. Per strada, durante le quattro ore di viaggio, quando i sobbalzi mi svegliano dal sonno, ho sufficienti sprazzi di lucidità per godermi il caldo opprimente e sbirciare il paesaggio equatoriale, con piantagioni di alberi della gomma che si alternano con quelle di banani, cocco, palme da olio, risaie… E villaggetti con catapecchie, con tavolini-negozio lungo la strada, con i bambini che scorrazzano per ogni dove… Piccole moschee di villaggio, camion e auto che cadono a pezzi… E, sempre per strada, scene di festa nei villaggi, festoni, complessini che suonano…».

Dopo più di vent’anni da allora eccomi di nuovo in viaggio verso l’Indonesia! Chi avrebbe mai pensato che vi sarei tornato… Mi aspetta Peter Stoll, che mi ha chiesto di portare il mio solito cappello così da riconoscermi da lontano. Ma mi aspettano anche tanti altri Oblati…

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