Oggi, Corpus Domini,
casualmente trovo nel breviario l’immaginetta ricordo della morte di p. Nicola
Ferrara, che riporta una frase del beato Mario Borzaga (della cui causa di
beatificazione era vice postulatore):
“Potessi fermare
tutta la vita accanto al Tabernacolo e pregare, unicamente pregare. Poter
celebrare una lunga santa Messa e salvare tutti gli uomini: una santa Messa che
mi faccia Cristo col Cristo sull’altare del Calvario”.
Mi giunge nel frattempo un breve
scritto di una alunna di quarta elementare:
“Io ho un desiderio
che non si può realizzare e cioè quello di essere immortale”. Quindi enuncia
tutti i vantaggi di questo desiderio, per poi concludere: “Il lato però
negativo di essere immortale è forse quello di avere una vita che dopo infiniti
anni può diventare noiosa, mentre essendo mortale si prova a vivere ogni giorno
sempre al meglio perché quello potrebbe essere l’ultimo istante sulla terra!”.
Mi capita tra mano un
analogo detto di apa Pafnunzio:
Apa Agatone gli affidava
una missione delicata nel lontano cenobio dei monaci di Kellia. Doveva lasciare
la sua cella e inoltrarsi per giorni nel deserto. “Partire è un po’ morire”, si
ripeteva apa Pafnunzio. E se fosse stato l’ultimo viaggio? Prima o poi ci sarebbe stato un
ultimo viaggio…
Sarebbe partito fra
quattro giorni. Quattro giorni… e poi? Cosa avrebbe trovato là, oltre la cella?
“Mi rimangono soltanto quattro giorni”, si disse. “Se fossero davvero gli ultimi, cosa farei oggi?”. Ripassò mentalmente la giornata che aveva davanti. Gli sembrava di non dover cambiare niente, avrebbe fatto come sempre, come da programma, le cose ordinarie della sua vita ordinaria Soltanto che non le avrebbe fatte mai più, se quello fosse stato il quart'ultimo degli ultimi giorni.
“Mi rimangono
soltanto tre giorni”, si disse il giorno seguente. Di nuovo diede uno sguardo
alla giornata che stava per iniziare: l’avrebbe vissuta come sempre, ma come
era diversa sapendo che sarebbe stata la terza dei suoi ultimi giorni.
“Mi rimangono
soltanto due giorni”, si disse il giorno seguente. Iniziava ogni giornata con il segno di croce per poi rivolgere il suo saluto a Gesù e a Maria. Lo fece ancora
una volta, come sempre, ma questa volta era d’una intensità insolita.
“Questo è l’ultimo
giorno”, si disse infine. Si affidò nelle mani del Padre e partì…
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