Dall’alto del Celio, e
più precisamente dal parco dei Passionisti, lo sguardo si allarga su altri
colli e monumenti di Roma. Accanto il Palatino, con il convento francescano di
san Bonaventura. Qui ha vissuto san Leonardo da Porto Maurizio. Dalla sua
finestra vedeva il Colosseo – come si vede qui dal Celio – depredato, cava per
materiale di costruzione dei palazzi romani. Allora scese in processione con i
suoi frati, entrò nell’anfiteatro, vi piantò la croce, vi eresse la via crucis
e lo dichiarò luogo sacro. Quel che è rimasto del Colosseo lo si deve a lui.
Percorrendo con lo sguardo
la valle che divise il Celio dal Palatino ecco l’Arco di Costantino, il tempio
di Venere e Roma, il Colosseo… la Torre delle Milizie, più lontano il Vittoriano…
Che bella la nostra Roma!
Diana Luna, una delle
studenti che ha seguito il corso del Claterianum che ho dato recentemente per
le vie di Roma, mi ha lasciato una bella testimonianza al riguardo:
«Il corso itinerante
"I fondatori a Roma" è stato un viaggio altamente formativo, nel significato
più pieno della parola. Direi che è stata un'originalità pedagogica, un'azione
formativa con una metodologia pratica che ci ha portato a ripercorrere i passi
di chi ci ha preceduto nella città eterna, dando vita a luoghi, strade, chiese,
storie.
Non riesco a trovare un modo migliore per imparare a imparare. Ogni visita è stata una motivazione e una provocazione, in cui i carismi potevano essere visti, toccati, ascoltati in ogni luogo; una presa di coscienza che ciò che leggiamo nei libri (e ultimamente nei film e in altri media audiovisivi) che sono una mediazione limitata dell'esperienza rispetto alla possibilità di "vivere il film" dalle scene in cui sono stati registrati.
È chiaro che il
presente è diverso, le strade, la cultura, i costumi sono cambiati, ma in tutte
le visite abbiamo trovato testimoni silenziosi che hanno assistito agli eventi
citati (monasteri, mura, strade, case, colonne, arte in tutte le sue forme, ecc.)
e che ci hanno messo in contatto con tanti che hanno lasciato un segno
indelebile nella storia.
Ho imparato ad
imparare, riconoscendo che Roma è un libro aperto, un film vivente, un luogo
che parla e santifica, grazie ai suoi tanti testimoni, e perché il percorso è
stato plasmato, come i "sampietrini" di questa bellissima città, dai
santi fondatori che abbiamo potuto incontrare».
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