Cilacap, 14 giugno 2024
C’era una volta una Accademia Marittima Privata, ma era
stata istituita a 250 km dal mare. Il
Ministero per la Marina e la Gente di Mare faceva pressione perché l'Istituto
venisse trasferito in un luogo vicino a un porto. Il luogo ideale era Cilacap,
l'unica città portuale sulla costa meridionale di Giava, dotata di un porto con
acque profonde. A Cilacap c’erano persone con una buona esperienza, gli Oblati.
Così chiedono a p. Charlie un aiuto a trasferire
l'istituzione; più ancora, chiedono di rilevare la proprietà dell’Istituto:
proposta accettata. Nel frattempo, in attesa della nuova costruzione, i docenti
e i cadetti, nelle ore serali, utilizzano la Scuola Media Maria Immacolata, una
delle scuole oblate di Cilacap.
Finalmente il nuovo edificio: costruito a forma di nave! con
al centro un ponte di comando pienamente funzionante. Architetto è lo stesso p.
Charlie e la costruzione – 11 piani. La maggior parte del sostegno finanziario
è stato sostenuto dalle imprese di autotrasporti di proprietà degli Oblati: p.
Charlie, tra le sue numerosa attività, ha infatti comprato dei camion e li ha
noleggiati... Ma cosa non ha inventato questo p. Charlie. L'edificio
dell'accademia ha resistito a molti terremoti ed è sopravvissuto intatto.
Finalmente, al termine del nostro incontro di lavoro, eccoci
giunti all’Accademia. Un gruppo di studenti proveniente da Flores ci accoglie a
passo di danza e ci guida verso l’entrata. Qui cadetti in uniforme bianche, ci
fanno passare sotto le sciabole sguainate.
Tutto lo staff ci guida all’interno dell’edificio. In ogni
ufficio ci mostrano il lavoro. Vediamo i motori delle sale macchie delle navi,
le sale di simulazione, i dormitori per le ragazze, le sale di adunanza... I
cadetti possono esercitarsi nella supervisione del porto e seguire le attività
di navigazione fornendo tutte le comunicazioni radio delle navi in entrata e in
uscita.
Ci illustrano gli obiettivi dell’Accademia:
1. Venire incontro ai poveri e preparare gli studenti a
diventare mentalmente, spiritualmente e scientificamente professionisti nella
scienza e nella tecnologia marittima, sia nella teoria che nella pratica.
2. Sviluppare la scienza e la tecnologia marittima per
migliorare la vita delle persone.
3. Proteggere e preservare l'ambiente marittimo.
L’Accademia ha 3 programmi di studio a livello di laurea:
1. Ingegneria navale
2. Gestione portuale
3. Scienze nautiche
Gli alunni fanno pratica nel porto e un anno di navigazione
prima di terminare gli studi. In questi anni si sono laureati 5500 studenti, uomini e donne. La maggior parte occupa oggi posizioni di rilievo nelle
compagnie di navigazione e alcuni sono funzionari governativi di livello
superiore.
Ma perché proprio un’Accademia Navale, è una istituzione che
ha a che fare con gli Oblati? Nel primo pomeriggio finalmente possiamo parlare
con p. Charlie che ci racconta delle sue iniziative, dei 20 ponti che ha
costruito, dei canali di irrigazione, della banca popolare cui ha dato vita per
la promozione della donna, delle scuole che ha costruito…
L’aiuto ai poveri per p. Charlie è molto concreto, è dare un
lavoro, aiutare nel salire nella scala sociale, a rendere le persone più
umane...
Nel pomeriggio finalmente possiamo contrare con il vecchio e ancora giovanissimo p. Charlie, contento di raccontare, raccontare, raccontare...
Rilevante anche l’esperienza che ci hanno illustrato
nell’ufficio per l’aiuto finanziario delle donne – tenuto da un gruppo
vivacissimo di donne, un’altra invenzione” di p. Charlie.
Sono coinvolte migliaia di donne che ricevono piccole somme
di denaro per progetti concreti, che a loro volta devono fruttare per
promuovere altri progetti. Sulle lavagne dell’ufficio sono segnati i movimenti
giornalieri degli investimenti dei diversi gruppi di donne…
Mi sarebbe piaciuto visitare il seminario minore degli
Oblati, dedicato a p. Mario Borzaga, qualcuna delle scuole oblate dei quartieri
nei dintorni… Sarà per il mio prossimo viaggio…
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