Il 28 settembre 1969, 50 anni fa, iniziavo
il noviziato.
Ho già riportato la pagina di diario di
quel giorno:
Ci sono altre pagine che testimoniano i
primi timidi passi di quel periodo.
Sono molto semplici, ma dico la volontà di
andare avanti…
Eccone una:
Il colloquio
con p. Santino è stato meraviglioso...
Gli ho comunica
il mio dispiacere nel non riuscire ad amare fino in fondo il fratello che mi
viene a disturbare mentre studio… Come mi sforzo di amarlo! Eppure dopo mi
accorgo di non essermi dato a lui fino fondo. Ma è proprio Cristo, il Verbo che
un tempo incarnato in Gesù è ora incarnato nel fratello. Anche con tutto questo
disagio di non vedere in me l’adesione totale a Cristo che ama fino alla morte,
ho tanta serenità…
Gli ho detto
anche quello che pian piano sta entrandomi dentro: il criterio per cui il tempo
è impiegato bene o male, la vita è piena o vuota sta cambiando. Il criterio di prima
era quello del libro: se avevo studiato molto e bene non avevo perso tempo.
Adesso invece questo criterio sta cedendo il passo a un altro: amare.
È stato tra di
noi un parlare veramente nell’amore. Mi sentivo come l’anima trasparente e
anche quella di p. Santino mi sembrava tale.
Ogni sera vedo
che sono tante le cose di cui devo chiedere perdono a Dio, rivedo ad una ad una
tutte le azioni sbagliate, eppure a dispetto di questo, a dispetto della mia
estrema miseria, mi sembra che Cristo in me sia cresciuto, tanto poco ma
cresciuto: come non gioire con Cristo?
Nessun commento:
Posta un commento