La Pasqua mi ha portato nella valle reatina, lungo i
santuari francescani: Fontecolombo, La Foresta, Monte Bustone, passando
naturalmente per Rieti, attorno al quale essi ruotano. Questa volta niente
Greggio, l’unico luogo che già conoscevo.
Cosa ammirare di più, la bellezza della natura, la
semplicità e armonia di chiese e conventi, la ruvidezza delle grotte, il
messaggio mistico di san Francesco? È un tutto indivisibile, un’esperienza
unica dalle ricche molteplici espressioni, capace di integrare. Altrimenti san
Francesco non sarebbe più san Francesco.
Forse è la sua più bella lezione. che sa mettere
insieme umano e divino, grazia e ascesi, solitudine e vicinanza alla gente, la
corte papale e la più alta povertà, il cielo e la terra.
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