lunedì 23 aprile 2018

Il cenacolo, luogo dell’invio



Secondo il vangelo di Matteo Gesù, al termine dell’ultima cena, avrebbe detto ai discepoli: «Vi precederò in Galilea». Lo stesso diranno gli angeli e Gesù stesso alle donne dopo la resurrezione. E in Galilea, sempre secondo Matteo, Gesù salì al cielo, da un monte alto. Prima di partire diede agli apostoli il mandato: «Andate in tutto il mondo, annunciate la buona novella a ogni creatura».
Anche gli altri evangelisti ricordano il mandato missionario di Gesù, al momento dell’ascensione.

Giovanni invece lo colloca nel cenacolo, durante l’ultima cena: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi».
Anche per Marco Gesù avrebbe dato il mandato di annunciare a tutti il Vangelo nel cenacolo, ma dopo la risurrezione. Marco racconto che Gesù apparve agli Undici mentre erano a tavola e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Il cenacolo non è dunque soltanto il luogo dell’intimità con Gesù, ma anche il luogo dell’invio nel mondo.
La missione di Gesù è ora la nostra missione. Manda noi come il Pa­dre ha mandato lui. 
La sua opera è compiuta, inizia la nostra.
Ce la faremo?
Matteo, assieme al mandato, riferisce un’altra determinante parola del Signore: «Io sarò sempre con voi, fino alla fine dei tempi». Se non ci fosse lui tra noi e con noi, come potremmo parlare di lui?
La sua non è una visita fugace, un’apparizione, ma una presenza stabile. C’è sempre, ogni giorno, per sempre. Una presenza attiva e operante, che rimette i peccati, dà la pace, ricompone l’unità, infonde lo Spirito che crea sempre cose nuove, rende partecipi della tua risurrezione.
Possiamo farcela, ma solo se c'è Lui.


Nessun commento:

Posta un commento