Secondo
il vangelo di Matteo Gesù, al termine dell’ultima cena, avrebbe detto ai
discepoli: «Vi precederò in Galilea». Lo stesso diranno gli angeli e Gesù
stesso alle donne dopo la resurrezione. E in Galilea, sempre secondo Matteo,
Gesù salì al cielo, da un monte alto. Prima di partire diede agli apostoli il mandato: «Andate
in tutto il mondo, annunciate la buona novella a ogni creatura».
Anche gli
altri evangelisti ricordano il mandato missionario di Gesù, al momento dell’ascensione.
Giovanni
invece lo colloca nel cenacolo, durante l’ultima cena: «Come il Padre ha
mandato me, anche io mando voi».
Anche per
Marco Gesù avrebbe dato il mandato di annunciare a tutti il Vangelo nel
cenacolo, ma dopo la risurrezione. Marco racconto che Gesù apparve agli Undici mentre
erano a tavola e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo
a ogni creatura».
Il
cenacolo non è dunque soltanto il luogo dell’intimità con Gesù, ma anche il
luogo dell’invio nel mondo.
La missione
di Gesù è ora la nostra missione. Manda noi come il Padre ha mandato lui.
La sua
opera è compiuta, inizia la nostra.
Ce la
faremo?
Matteo,
assieme al mandato, riferisce un’altra determinante parola del Signore: «Io
sarò sempre con voi, fino alla fine dei tempi». Se non ci fosse lui tra noi e
con noi, come potremmo parlare di lui?
La sua non
è una visita fugace, un’apparizione, ma una presenza stabile. C’è sempre, ogni
giorno, per sempre. Una presenza attiva e operante, che rimette i peccati, dà
la pace, ricompone l’unità, infonde lo Spirito che crea sempre cose nuove, rende
partecipi della tua risurrezione.
Possiamo farcela, ma solo se c'è Lui.
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