Il normale lavoro negli Archivi mi
porta sempre a delle sorprese inaspettate, come quella del Vescovo de Mazenod
che la notte di Pasqua battezza due musulmani.
Nell’Ordo della diocesi di Marsiglia del 1844,
al giorno Sabato Santo 6 aprile 1844, Eugenio de Mazenod annota: “Battesimo di due
Infedeli”.
Nella
Encyclopèdie théologique del Migne,
nel t. 33, Dictionnaire des conversions,
p. 942, si racconta la conversione di un certo Mohammad, discendente di
Mahomet, preparato al battesimo da p. Tempier (il primo compagno di sant’Eugenio
e vicario generale della diocesi) e battezzato a Marsiglia nel 1844.
Sul
giornale “L’Ami de la Réligion et du Roi” (Paris), t. 120, p. 168-94, si legge
il racconto del battesimo, di cui si è servito Migne per il dizionario. Ecco il
testo, trascritto da p. Thiel il 5 gennaio 1942:
Nella
cattedrale di Marsiglia il Giovedì santo si è tenuta una cerimonia particolare.
Dopo la benedizione del fonte battesimale il vescovo, secondo l’usanza
tradizionale di questo giorno, ha chiamato i catecumeni adulti che erano stati
preparati per ricevere il battesimo. Furono presentate due persone. Il primo
era un giovane di 22 anni, nativo del Marocco. Si chiamava Mohammed.
Il
secondo catecumeno, di circa 12 anni, si chiamava Damba. Era stato portato dal
Senegal in qualità di domestico dal sig. Ronelle, arrivato a Marsiglia da circa
18 mesi. Questi aveva affidato al sacerdote Perret, professore del seminario
minore, l’istruzione del piccolo infedele che ha presto risposto alla grazia
divina. (…)
Mohammed
si è presentato col suo padrino (…).
Damba
era accompagnato dal suo protettore il sig. Ronelle, che ha fatto da padrino,
mentre la signora Rousselle faceva da madrina.
L’emozione
di Mons. de Mazenod al momento del battesimo ha edificato i numerosi testimoni.
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