In quel tempo, Gesù disse a
Nicodemo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia
innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita
eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché
chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna». (Gv
3, 14-21)
Chi ha innalzato Gesù sulla
croce e da lì nella gloria? Lo hanno inchiodato i soldati romani, dopo che i
Giudei avevano chiesto che fosse crocifisso. Ma dietro la loro mano c’è quella del Padre, che dà il Figlio e lo sacrifica
per amore di tutti noi, avvolti nel peccato e nelle tenebre. Il braccio di
Abramo fu fermato e Isacco risparmiato. Il Padre invece va fino in fondo nel
suo misterioso disegno, non ferma il braccio del crocifissore e non risparmia
suo Figlio. Nessuno gli toglie la vita, né i Giudei né i Romani: è Gesù che la
dona, obbedendo al Padre. Si dona per amore nostro; muore per trasmettere a
noi, morti, la vita; sperimenta le tenebre per dare a noi, tenebra, la luce.
«Non c’è amore più grande di
quello che dà la vita per gli amici».
Gesù ama noi che lo crocifiggiamo,
che gli siamo nemici e che, nel suo amore, rende amici.
Ha amato «fino alla fine»,
all’estremo e fino all’ultimo momento, fino a dare la vita.
Le parole che Gesù rivolge
in questo Vangelo a Nicodemo forse si fermano alla prima frase. Il resto
sembra piuttosto una meditazione
ispirata di Giovanni sulle parole di Gesù, come quelle che aprono il suo
Vangelo. È Giovanni che, vedendolo morire sulla croce, ha compreso quanto Dio
abbia amato il mondo.
È quanto vorremo fare anche
noi: lasciarsi guidare dallo Spirito nel ripercorrere la vita di Gesù per
capire, in ogni suo gesto, in ogni sua parola, l’amore che ha per noi, per
cogliere, in ogni momento, in ogni circostanza, la tua presenza, l’intervento
del Padre che ha cura di noi.
Anche noi, come Giovanni,
possiamo rileggere la nostra vita e la nostra
storia, la vita e la storia del mondo e confessare: Dio ha tanto amato noi,
il mondo, le persone attorno a noi e quelle lontane, quelle passate e quelle
future, i buoni e i cattivi…
E nasce la fede. Credo nell’amore di Dio! Credo anche
quando tutto sembra contraddire il suo amore. Credo che l’amore tutto vince,
anche quando sembra che sia il male ad avere il sopravvento. Credo nell’amore
anche nel dolore. Credo che la croce, e tutto quello che ha sapore di croce,
sia amore.
Credo, ossia mi lascio
avvolgere e coinvolgere dal tuo amore, immedesimandomi in te, fino a lasciarmi
innalzare con te sulla croce, per dare anch’io, con te, la vita al mondo.
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