Ero a Cuba quando il 14 marzo 2008 mi giunse la
notizia della sua morte. L’avevo lasciata pochi giorni prima al Policlinico
Gemelli. Fu il mio ultimo incontro con lei. La trovai nella penombra della
stanza, quasi irriconoscibile per gli ematomi, sfigurata, con flebo e sonde…
Parlava con un filo di voce, ma stentavo a comprendere le parole. Dovevo farmi
tradurre da chi le stava accanto e l’assisteva. Le chiesi la benedizione per un
mio nuovo viaggio a Cuba e in Messico. Mi pregò di salutare tutti e mi assicurò
“tutta la mia unità”. Le braccia erano abbandonate sui bordi del letto. Mi
abbassai per baciargli la mano, ma lei mi prevenne e con sforzo cercò di
alzarla per non farmi chinare: ultimo gesto di attenzione e d’amore. Mi lasciò
partire con un “A-rivederci!”, un appuntamento per il Cielo.
Tante gli eventi in questi giorni per ricordare il
decimo anniversario. Personalmente ne ho vissuti tre in particolare.
Il secondo. Loppiano.
Lunedì lezioni al corso “Svegliate il mondo”. Parlo della Parola di Dio e della
preghiera nell’animazione della comunità. Come a Trinità dei Monti anche qui i presenti
sono coinvolti nel tema. La Chiesa nasce dalla Parola, la comunità religiosa dalla
parola particolare che è il carisma. La Chiesa vive in preghiera e la preghiera
comune – “Padre nostro” – fa di tutti uno. Racconto l’esperienza indelebile
fatta con la Scuola Abbà sul monte degli ulivi, dove Gesù aveva insegnato il
Padre nostro, e leggo quanto Chiara ha scritto in proposito. «E risentii
rispondere agli Apostoli che il pregare è dir poche parole, così: Padre nostro…
Noi: figli nel figlio nel Padre. E Gesù fianco a noi guarda e ci fa guardare
Uno solo: il Padre. Fianco a noi ed in noi: ché attraverso gli occhi suoi
guardiamo al Padre… Le nostre anime guardino solo al Padre».
Il terzo: Lucca.
Martedì – ieri sera – presentazione del libro di Chiara Parole di Vita. La sala, in piazza Duomo, è prestigiosa. Presente l’arcivescovo,
Italo Castellani, un amico di vecchia data, che prende la parola all’inizio
parlando del suo rapporto con il Movimento, fin da quando era ragazzo (è cugino
di uno dei primi focolarini, Spartaco Lucarini). Presente anche il sindaco, che
parla alla fine, commosso per quanto ha vissuto nelle due ore d’incontro. Un
centinaio i presenti. Giovanna Porrino mi intervista, ma anch’io intervisto lei.
Non è tanto la presentazione di un libro, ma metterci insieme davanti alla
realtà della Parola di Dio e all’esperienza di Chiara, donate attraverso la
nostra esperienza con lei. Peccato che il tempo corra così veloce. E chi
vorrebbe più andare via? Quando ci immergiamo nelle realtà vere e belle tutto
sembra trasfigurarsi attorno a noi.
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