Dopo
tre giorni di piogge torrenziali un forte vento ha aperto il cielo e ci ha restituito
il sole. Nella pianura, dietro il Soratte solitario, si distendono le catene di
monti appena innevati.
Il
convento seicentesco riprende vita, assieme al parco dove accanto agli alberi
secolari fioriscono le camelie. I Farnese, che qui a Caprarola hanno costruito
uno dei più bei palazzi, vollero avere accanto i Carmelitani, da poco giunti in
Italia. Sbancarono la montagna dall’altra parte del vallone che la divideva dal
paese e dal palazzo, e nel tufo edificarono il vasto convento. Ora vi abitano
solo tre frati ed è quindi destinato ad essere restituito agli eredi dei
Farnesi, i Borboni. Tre frati, ma uno è una vecchia conoscenza e una gloria del
Carmelo, padre Arnaldo Pigna. Con orgoglio mi ha mostrato la grande biblioteca,
collocata nel palazzo attiguo al convento, che il cardinale Farnese aveva fatto
costruire come sua residenza di preghiera.
I corridoi
sono tappezzati di sante e santi carmelitani. A ogni passo sono in buona
compagnia. Mi parlano con le loro frasi scritte ovunque. Ne copio qualcuna
soltanto:
Facciamo
la Volontà di Dio in tutto, anche se a volte si presenta in maniera
mortificante, contrariando il nostro parare e giudizio. Questo è amare Dio!
Questo è vivere corrispondendo a tale Amore infinito, divino (Teresa di Los
Andes).
Dio
mio…, ora e sempre intendo racchiudermi nel tuo amabilissimo Cuore, come in un
deserto, per condurvi con Te, per Te, in Te una vita nascosta di amore e
sacrificio (Teresa Margherita Resi)
Mio
Dio, Trinità che adoro, aiutatemi a dimenticarmi interamente, per fissarmi in
voi, immobile e quieta come se la mia anima fosse già nell’eternità, che nulla
possa turbare la mia pace o formi uscire da voi, mio immutabile Bene, ma che
ogni istante mi porti più addentro nella profondità del vostro mistero
(Elisabetta della Trinità)
Rimanere
piccoli significa riconoscere il proprio nulla ed attendere tutto dal Buon Dio,
come un bambino attende tutto da suo padre (Teresa di Lisieux)
Tutto
si può sopportare con un amico così buono, con un così valoroso capitano che
primo entrò nei patimenti. Egli aiuta e incoraggia, non viene mai meno, è un
amico fedele. Cristo è sempre un buonissimo amico e ci è di grande compagnia,
perché lo vediamo uomo come noi, soggetto alle nostre medesime debolezze e
sofferenze (Teresa di Gesù)
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