mercoledì 21 marzo 2018

Con i santi carmelitani a Caprarola



Dopo tre giorni di piogge torrenziali un forte vento ha aperto il cielo e ci ha restituito il sole. Nella pianura, dietro il Soratte solitario, si distendono le catene di monti appena innevati.

Il convento seicentesco riprende vita, assieme al parco dove accanto agli alberi secolari fioriscono le camelie. I Farnese, che qui a Caprarola hanno costruito uno dei più bei palazzi, vollero avere accanto i Carmelitani, da poco giunti in Italia. Sbancarono la montagna dall’altra parte del vallone che la divideva dal paese e dal palazzo, e nel tufo edificarono il vasto convento. Ora vi abitano solo tre frati ed è quindi destinato ad essere restituito agli eredi dei Farnesi, i Borboni. Tre frati, ma uno è una vecchia conoscenza e una gloria del Carmelo, padre Arnaldo Pigna. Con orgoglio mi ha mostrato la grande biblioteca, collocata nel palazzo attiguo al convento, che il cardinale Farnese aveva fatto costruire come sua residenza di preghiera.


I corridoi sono tappezzati di sante e santi carmelitani. A ogni passo sono in buona compagnia. Mi parlano con le loro frasi scritte ovunque. Ne copio qualcuna soltanto:

Facciamo la Volontà di Dio in tutto, anche se a volte si presenta in maniera mortificante, contrariando il nostro parare e giudizio. Questo è amare Dio! Questo è vivere corrispondendo a tale Amore infinito, divino (Teresa di Los Andes).

Dio mio…, ora e sempre intendo racchiudermi nel tuo amabilissimo Cuore, come in un deserto, per condurvi con Te, per Te, in Te una vita nascosta di amore e sacrificio (Teresa Margherita Resi)


Mio Dio, Trinità che adoro, aiutatemi a dimenticarmi interamente, per fissarmi in voi, immobile e quieta come se la mia anima fosse già nell’eternità, che nulla possa turbare la mia pace o formi uscire da voi, mio immutabile Bene, ma che ogni istante mi porti più addentro nella profondità del vostro mistero (Elisabetta della Trinità)

Rimanere piccoli significa riconoscere il proprio nulla ed attendere tutto dal Buon Dio, come un bambino attende tutto da suo padre (Teresa di Lisieux)

Tutto si può sopportare con un amico così buono, con un così valoroso capitano che primo entrò nei patimenti. Egli aiuta e incoraggia, non viene mai meno, è un amico fedele. Cristo è sempre un buonissimo amico e ci è di grande compagnia, perché lo vediamo uomo come noi, soggetto alle nostre medesime debolezze e sofferenze (Teresa di Gesù)


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