martedì 27 agosto 2013

Pellegrini alla Madonna di Madu


Nelle prossime feste mariane, 8 settembre, 7 ottobre, il santuario di Madu vedrà arrivare ancora migliaia di pellegrini. Ma ogni giorno sono qui a centinaia. Non ci sono alberghi o grandi strutture recettive. In compenso sono stati strappati alla giungla grandi spazi dove le persone possono accamparsi. Vi sono anche schiere di mini appartamenti che si possono prenotare: stanza e bagno; oppure tettorie adibite a dormitori, bagni comuni… Giungono pullman con villaggi interi, o pulmini con famiglie numerose. Le auto sono inesistenti come in quasi tutta l’isola. Rimangono alcuni giorni, bivaccano sotto gli alberi, cucinano in grandi pentoloni, si recano in preghiera al santuario… Mi immagino cosa può essere quando le presenze si contano a decine di migliaia. Intanto le scimmie fanno le matte saltando da un albero all’altro.

Nel periodo della guerra tutta la zona si era trasformata in un accampamento di rifugiati. In questi tre anni dalla cessazione delle ostilità ogni luogo è stato ripulito, la casa dei sacerdoti è stata ingrandita (vengono anche in 40 durante le feste) ed è stata costruita una casa di ritiri dove sto guidando il ritiro degli Oblati; il sentiero che attraversava la giungla e giungeva al santuario è diventato una bella strada asfaltata. Ma i segni della guerra rimangono. Oggi volevo addentrarmi in alcuni sentieri appena segnati della giungla, ma non mi è stato possibile: i terreni sono ancora minati e ogni tanto un elefante salta in aria…

Mi aggiro per le stradine polverose attorno al santuario, saluto le persone. Spesso trovo chi parla italiano: in questo mese di agosto tanti sono tornati per le vacanze da Milano, Modena, Napoli, Catania e sono arrivati qui con tutta la famiglia in festoso pellegrinaggio.
Questa mattina ho visto un gruppo di buddisti con il loro bonzo ed è attesa per oggi la moglie del presidente della repubblica.

Attorno al santuario un caos silenzioso e ordinato: si accendono le candele comprate all’unico emporio, ci si aggira per i portici, ci si siede per terra a gruppi per recitare il rosario, si percorre in ginocchio la navata centrale fino all’altare, si passa dietro l’altare a venerare l’immagine della Madonna toccando quello che si può toccare, accovacciandosi per terra a leggere il libretto delle preghiere… tutto è lecito nella casa della Mamma. A me portano una sedia perché possa recitare con comodità il mio rosario.

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