giovedì 8 agosto 2013

Fragili come cristalli


“Siamo tutti fragili come i cristalli”. Mi è piaciuta questa immagine, che mi è giunta come commento al blog dell’altro ieri: “Perché non parlare del negativo?”
Ecco il testo intero, inviato da Torino:
“Sei entrato nel mistero del cuore umano e vi vedi tutta la fragilità che lo pervade. Anche il miglior rapporto matrimoniale è sempre a rischio. Tutta la vita è sempre in bilico tra la fedeltà e l'abbandono. Ti ringrazio di averne parlato nel blog perché siamo tutti fragili come i cristalli che da un momento all'altro sono incrinati per una minima vibrazione. Coraggio!” 
Leggo poi un altro commento:
“Mi è molto piaciuto il libretto allegato a una delle ultime Città Nuova, "Le spie dell'amore" di Rino Ventriglia. Da quella lettura dovrebbe risultare chiaro a chicchessia che la vita a due non è per niente semplice! Tutta una tensione a stanziarsi in Dio, d'accordo, anche qui un gioco d'amore, che ha però bisogno di un'attenzione particolare, anche psicologica”.
Come si fa a montare in superbia?
L’invito al coraggio, alla fiducia, ci viene da Sant’Agostino, un testo che mi ha fatto conoscere Josè Damián Gaitán:

“Atterrito dai miei peccati e dalla mole della mia miseria, avevo ventilato in cuor mio e meditato una fuga nella solitudine. Tu me lo impedisti, rinsaldandomi con queste parole: Cristo morì per tutti affinché i viventi non vivano più per se stessi, ma per Chi morì per loro. Ecco, Signore, lancio in te la mia pena, per vivere; contemplerò le meraviglie della tua legge. Tu sai la mia inesperienza e la mia infermità: ammaestrami e guariscimi. Il tuo unigenito, in cui sono ascosi tutti i tesori della sapienza e della scienza, mi riscattò col suo sangue. Gli orgogliosi non mi calunnino, se penso al mio riscatto, lo mangio, lo bevo e lo distribuisco; se, povero, desidero saziarmi di lui insieme a quanti se ne nutrono e saziano. Lodano il Signore coloro che lo cercano. (Sant’Agostino, Libro delle Confessioni, 10:  43. 70).

2 commenti:

  1. GRAZIE DI CONTINUARE, ANCHE SE TANTE VOLTE NON SIAMO RICONOSCENTI E NON MANDIAMO UN COMMENTO...LO FACCIAMO DENTRO DI NOI, E SOPRATTUTTO CERCHIAMO DI CAMMINARE "INSIEME" CON TUTTE LE NOSTRE MISERIE.....
    UNITISSIMI ANCHE ATTRAVERSO UN BLOG!!!!
    GRAZIE,GRAZIE,GRAZIE.

    RispondiElimina
  2. E' bellissimo. Tutto un crescendo: dagli interrogativi sulla porta chiusa (e lì ho fatto l’esperienza della porta che si identifica con il fratello…) alla frase con cui concludi la descrizione di un negativo lacerante: “Oggi scriverei le stesse cose, ma certamente con più misericordia”. Fino a parlare di una fragilità esistenziale, ma davvero ci rinsaldi spiegando che è possibile vivere non più per noi stessi, ma per Gesù.

    RispondiElimina