“Siamo
tutti fragili come i cristalli”. Mi è piaciuta questa
immagine, che mi è giunta come commento al blog dell’altro ieri: “Perché non
parlare del negativo?”
Ecco il testo intero, inviato
da Torino:
“Sei
entrato nel mistero del cuore umano e vi vedi tutta la fragilità che lo
pervade. Anche il miglior rapporto matrimoniale è sempre a rischio. Tutta la
vita è sempre in bilico tra la fedeltà e l'abbandono. Ti ringrazio di averne
parlato nel blog perché siamo tutti fragili come i cristalli che da un momento
all'altro sono incrinati per una minima vibrazione. Coraggio!”
Leggo
poi un altro commento:
“Mi è
molto piaciuto il libretto allegato a una delle ultime Città Nuova, "Le
spie dell'amore" di Rino Ventriglia. Da quella lettura dovrebbe risultare
chiaro a chicchessia che la vita a due non è per niente semplice! Tutta una
tensione a stanziarsi in Dio, d'accordo, anche qui un gioco d'amore, che ha
però bisogno di un'attenzione particolare, anche psicologica”.
Come si fa a montare in superbia?
L’invito
al coraggio, alla fiducia, ci viene da Sant’Agostino, un testo che mi ha fatto
conoscere Josè Damián Gaitán:
“Atterrito dai miei peccati e dalla mole della mia miseria,
avevo ventilato in cuor mio e meditato una fuga nella solitudine. Tu me lo
impedisti, rinsaldandomi con queste parole: Cristo morì per tutti affinché i
viventi non vivano più per se stessi, ma per Chi morì per loro. Ecco,
Signore, lancio in te la mia pena, per vivere; contemplerò le meraviglie
della tua legge. Tu sai la mia inesperienza e la mia infermità: ammaestrami
e guariscimi. Il tuo unigenito, in cui sono ascosi tutti i tesori
della sapienza e della scienza, mi riscattò col suo sangue. Gli
orgogliosi non mi calunnino, se penso al mio riscatto, lo mangio, lo
bevo e lo distribuisco; se, povero, desidero saziarmi di lui insieme a
quanti se ne nutrono e saziano. Lodano il Signore coloro che lo cercano”. (Sant’Agostino, Libro delle Confessioni, 10: 43. 70).
GRAZIE DI CONTINUARE, ANCHE SE TANTE VOLTE NON SIAMO RICONOSCENTI E NON MANDIAMO UN COMMENTO...LO FACCIAMO DENTRO DI NOI, E SOPRATTUTTO CERCHIAMO DI CAMMINARE "INSIEME" CON TUTTE LE NOSTRE MISERIE.....
RispondiEliminaUNITISSIMI ANCHE ATTRAVERSO UN BLOG!!!!
GRAZIE,GRAZIE,GRAZIE.
E' bellissimo. Tutto un crescendo: dagli interrogativi sulla porta chiusa (e lì ho fatto l’esperienza della porta che si identifica con il fratello…) alla frase con cui concludi la descrizione di un negativo lacerante: “Oggi scriverei le stesse cose, ma certamente con più misericordia”. Fino a parlare di una fragilità esistenziale, ma davvero ci rinsaldi spiegando che è possibile vivere non più per noi stessi, ma per Gesù.
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