Dicevamo che non si
tratta di una formula matematica, ma di un gioco d’amore; non lo sbocco automatico
del determinismo, ma la trepidazione dell’innamoramento. Un dialogo, una
ricerca reciproca l’uno dell’altro, un cammino fatto insieme, un’intesa che
matura gradatamente: reciprocità.
Ma è anche vero che
non c’è una storia uguale all’altra.
A volte Gesù bussa e
rimane discreto ad attendere che si apra da dentro.
Altre volte entra con
violenza, senza chiedere permesso. Alla Frossard che, completamente ateo, l'8 luglio entra in
una chiesa per trovare un amico. I suoi pensieri vanno all'appuntamento della
serata con una "tedeschina di Belle Arti". “Non provo alcuna curiosità per le cose della religione... sono le
diciassette e dieci. Tra due minuti, sarò cristiano”. Mentre osserva
una candela, avverte una luminosità quasi insostenibile. Scrive di aver visto un
altro mondo, capisce che “c'è un
ordine, nell'universo, ed alla sommità... l'evidenza di Dio... colui che i
cristiani chiamano "padre nostro", e del quale sento la dolcezza”. Frossard, pieno di gioia, fuori dalla
chiesa ritrova l'amico e gli dice: “Sono
cattolico, apostolico e romano... Dio esiste ed è tutto vero”.
Altre
volte l’incontro arriva dopo una ricerca disperata.
Altre
volte ancora lo si ricerca per una vita intera e non lo si incontra.
Qualcuno
lo incontra soltanto dopo la morte e con sorpresa si rende conto che, senza
saperlo, lo ha cercato tutta la vita.
Perché
non formarsi un attimo e domandarsi a che punto è il cammino per l’incontro
reciproco?
CARO FABIO: IO MI FERMO DIVERSE VOLTE A PENSARE A CHE PUNTO SONO.....SOPRATTUTTO AVENDO UN CANCRO....SE GUARDO A ME MI SPAVENTO, PER LA MISERIA CHE SONO, ALLORA MI AFFIDO COME UN BAMBINO NELLE BRACCIA DEL PADRE E RIAQQUISTO LA SERENITA'!!!
RispondiEliminaCHE NE PENSI?. GRAZIE, CI FAI RIFLETTERE.