domenica 4 agosto 2013

La porta si apre da dentro o da fuori?


Dicevamo che non si tratta di una formula matematica, ma di un gioco d’amore; non lo sbocco automatico del determinismo, ma la trepidazione dell’innamoramento. Un dialogo, una ricerca reciproca l’uno dell’altro, un cammino fatto insieme, un’intesa che matura gradatamente: reciprocità.
Ma è anche vero che non c’è una storia uguale all’altra.
A volte Gesù bussa e rimane discreto ad attendere che si apra da dentro.
Altre volte entra con violenza, senza chiedere permesso. Alla Frossard che, completamente ateo, l'8 luglio entra in una chiesa per trovare un amico. I suoi pensieri vanno all'appuntamento della serata con una "tedeschina di Belle Arti". “Non provo alcuna curiosità per le cose della religione... sono le diciassette e dieci. Tra due minuti, sarò cristiano”. Mentre osserva una candela, avverte una luminosità quasi insostenibile. Scrive di aver visto un altro mondo, capisce che “c'è un ordine, nell'universo, ed alla sommità... l'evidenza di Dio... colui che i cristiani chiamano "padre nostro", e del quale sento la dolcezza”. Frossard, pieno di gioia, fuori dalla chiesa ritrova l'amico e gli dice: “Sono cattolico, apostolico e romano... Dio esiste ed è tutto vero”.
Altre volte l’incontro arriva dopo una ricerca disperata.
Altre volte ancora lo si ricerca per una vita intera e non lo si incontra.
Qualcuno lo incontra soltanto dopo la morte e con sorpresa si rende conto che, senza saperlo, lo ha cercato tutta la vita.
Perché non formarsi un attimo e domandarsi a che punto è il cammino per l’incontro reciproco?

1 commento:

  1. CARO FABIO: IO MI FERMO DIVERSE VOLTE A PENSARE A CHE PUNTO SONO.....SOPRATTUTTO AVENDO UN CANCRO....SE GUARDO A ME MI SPAVENTO, PER LA MISERIA CHE SONO, ALLORA MI AFFIDO COME UN BAMBINO NELLE BRACCIA DEL PADRE E RIAQQUISTO LA SERENITA'!!!
    CHE NE PENSI?. GRAZIE, CI FAI RIFLETTERE.

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