sabato 10 agosto 2013

Colombo, tra sant'Antonio e san Lorenzo

Uno dei santuari più famosi della città. È cristiano e insieme buddista, indù e musulmano. Vengono tutti, durante tutta la giornata. È la chiesa di sant’Antonio da Padova. In fila passano davanti alla sua statua per toccarne il vetro, portarsi le mani al volto in segno di benedizione, lasciare una ghirlanda di fiori, accendere una candela. Davanti al Santissimo solennemente esposto le donne stanno sedute per terra e cantano ognuna sommessamente leggendo dai loro libri di devozione. Lungo la chiesa i fedeli sono sparsi tra i banchi: chi è inginocchiato, chi con le braccia alzate, chi prostrato… nel più religioso raccoglimento. Nei locali attorno alla chiesa la mensa per i poveri e innumerevoli altre attività. Lungo la strada decine e decina di negozi che vengono ghirlande di fiori e mille oggetti di devozione. 
Più avanti un tempio indù, poi una grande edicola con il Buddha, e per il resto il traffico caotico, la povertà in mostra, la polvere, lo smog, i panni a distendere e le palme che spuntano dietro ogni muro, gli autobus cittadini che reggono l’anima coi denti e i pezzi con il filo di ferro e con lo spago.
La prima mattinata a Colombo dilata e fa stringere il cuore…
Visito la casa degli Oblati anziani e ammalati, ammantata di verde e immersa in un clima di serenità. Accanto il seminario minore degli Oblati, con una settantina di ragazzi del liceo. Poi una parrocchia, sempre degli Oblati, la Madonna di Fatima, attorniata da grandi opere: il centro culturale e sociale fondato dal celebre padre Balasuria, il centro direzionale dell’associazione educativa dei bambini sparsa per tutto lo Sri Lanka, il centro multimediale, l’ambulatorio per i poveri…
Al ritorno è già ora di pranzo: lo si sente dal forte odore di cibo speziato che straborda nelle strade.
A sera, nella grande chiesa dedicata a san Lorenzo e tenuta dagli Oblati, festa patronale. Luci, processione, il vescovo, una trentina di Oblati della città. È bello vedere come la gente partecipa, canta.
Quando torniamo il traffico è quasi scomparso. Gli autobus terminano il servizio alle 20. Le strade sono ormai dominio incontrastato dei taxi-tricicli. Dalle case traspare qualche timida essenziale illuminazione. Colombo by night è silenziosa e addormentata.

La città inizia a diventarmi familiare.

Nessun commento:

Posta un commento