La terza parola è “un solo amore”. Non c’è nessun legame tra queste parole,
ma mi sono state donate così, una dopo l’altra, e ognuna m’è di luce.
Un solo amore, quello di Dio, evidente.
O meglio quello del Dio incarnato, Gesù.
Meglio ancora, quello di Gesù nel momento più alto del suo amore,
quando assume e fa suo ogni nostro sbaglio, ogni nostro dolore.
Un solo amore, che dà occhi per riconoscerlo nel dolore dell’altro,
nel nostro dolore. Riconoscerlo e accoglierlo come lui ci ha accolto.
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