La regina Ravalona Ia |
Nominato prefetto apostolico dell’isola Bourbon (l’attuale isola della
Riunione), vi giunse il 7 gennaio 1831. L’anno seguente si imbarcò per il
Madagascar dove, da 150 anni, non aveva più messo piede un prete cattolico. I
Vincenziani, vi si erano recati nel 1660, furono regolarmente decimati dal
paludismo e il 1674 segnò la fine della loro presenza. Nel 1800 arrivano
finalmente gli Anglicani che inventano un sistema alfabetico per la lingua
malgascia. Nel 1828 pubblicano il vangelo di Luce e nel 1835 l’intera Bibbia,
primo monumento nazionale della lingua malgascia.
Henri de Solage era partito per il Madagascar, come aveva scritto al papa
Gregorio XVI, per “prendere possesso del Paese e vedere come poter introdurvi
la fede”. Arrivo a Tamatave il 17 luglio 1832. Gli ci volle un giorno intero
per trovare alloggio e molti giorni per rimettersi dalle fatiche del viaggio in
un clima che si rivelava davvero difficile. Scrisse alla regina Ravalona Ia per
spiegare le sue intenzioni e per essere ricevuto a corte, nella capitale. Non
sapeva quanto ella fosse avversa ad ogni “invasione” straniera. In attesa della
risposta che non arrivava, si mise in cammino. La regina impartì l’ordine che
non gli fosse dato nessun aiuto. Nessuno osò disobbedire. Così Henri de Solage
morì solo, di paludismo, di fame, di sete, di stenti, l’8 dicembre 1832.
Avvolto in una coperta fu sepolto da alcuni giovani. Il corpo fu rinvenuto
soltanto nel centenario della morte.
Le sue reliquie furono trasportate a Tananarive dove è venerato come il
primo missionario cattolico che aveva tentato di aprire la strada degli
Altipiani ai pionieri della Chiesa cattolica in Madagascar. Era guidato dalla
passione apostolica che aveva coltivato in seminario assieme agli amici Eugenio
de Mazenod e Forbin-Janson.
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