domenica 6 gennaio 2013

Nella cattedrale di Saint-Denis


La cattedrale
Ancora una giornata a Saint-Denis de la Réunion in attesa di un posto su un aereo. Il ciclone ha tutto scombussolato. In mattinata i due amici Testimoni di Geova hanno messo vestito e cravatta, nonostante il caldo torrido, per il loro culto domenicale, probabilmente nella loro stanza. Io invece sono andato in centro città, sotto un sole rovente. Domenica: ogni negozio rigorosamente chiuso, eccetto le panetterie (i francesi non rinuncerebbero per nessuna cosa al molto alla loro baghette). Una città modesta, che dal mare sale su per la montagna con sempre nuovi edifici. Negli ultimi anni è raddoppiata.
Passo davanti al municipio, al coloratissimo tempio indù, alla grande moschea, verde come si conviene, fino alla cattedrale, ovviamente bianca. Arrivo appena in tempo per concelebrare. Una messa animata, con tanta gente dalle carnagioni che sfumano dal bianco allo scuro nel gran meticciato caratteristico dell’sola dove sono arrivati europei, africani, cinesi, malesi, indiani del Malabar… Una bella orchestra con clarinetto, chitarra, tamburo, tastiera… e tutti che cantano. Proprio una grande festa dei Magi, con presepe e rinfresco per tutti all’uscita della chiesa. Com’è grande e viva la Chiesa! Chi avrebbe mai immaginato che un giorno avrei celebrato nella cattedrale di Saint-Denis de la Réunion e una messa così bella!
La strada principale
L'antico municipio
Nel pomeriggio piove a dirotto come si conviene in un Paese tropicale nella stagione delle piogge. Ne approfitto per leggere uno studio sulla carità in san Giuseppe Benedetto Cottolengo. Ne rimango incantato. Una perla soltanto:
“Molti cristiani credono avere in se stessi l’Amore di Dio… si fanno nella sua immaginazione certe idee a riguardo della gran bontà di Dio… dicono di amare Dio e s’ingannano. Il Regno dei cieli non sta nelle belle parole… la carità non si accontenta di semplici foglie, ma richiede frutti, quali frutti sono apponto a detta del grande apostolo a Galati (Gal.5,22) sono il gaudio, la bontà… quei frutti sinceri e reali se avviene non trovinsi in seno al cristiano, di costui si deve senza temer d’abbaglio vuoto il cuore dell’Amore divino, sterile ed infruttuosa la di Lui carità sebbene millantisi di possederla di fatto…”.

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