Hünfeld, nel cuore della Germania,
7.000 abitanti. Gli Oblati vi giunsero dall’Olanda nel 1895. Fu la loro prima
presenza in Germania. Vennero accolti a braccia aperte dalla gente. Fino a
quando non ebbero costruito la loro bella chiesa e il grande convento, rimasero
ospiti nel municipio. Adesso la comunità è composta da 45 Oblati, dai giovani
in formazione fino agli anziani infermi. Gran parte della casa è adibita a
centro di spiritualità, molto frequentato e alla pastorale giovanile. Anche la
chiesa è un punto di riferimento per tutta la regione: confessioni, liturgie
ben preparate, predicazione, servizio alle parrocchie vicine… Ieri, primo gennaio,
Pius dello Zambia ha fatto la sua oblazione perpetua circondato dall’affetto di
tanti Oblati e di tanta gente. Oggi altri due scolastici hanno ricevuto il
ministero del lettorato.
Sono qui per quattro giorni con 35
Oblati tra i 30 e i 40 anni della Provincia dell’Europa centrale: Germania,
Austria, Repubblica Ceca, alla quale appartengono anche due indiani, un srilankese
e due zambiani. Si incontrano una volta
l’anno per condividere il loro cammino di fede e per interrogarsi sull’impegno
missionario. Vi è anche un rappresentante dei 84 laici associati, distinti in 6
gruppi. Anche per loro vi sono specifici corsi di formazione. Sono persone che
condividono profondamente la vita e la missione degli Oblati, soprattutto la
dimensione spirituale, che insieme costituiscono una sola famiglia (assieme
all’elenco degli Oblati – il Personnel – la provincia pubblica anche l’elenco
degli associati). Vi sono poi molte altre persone che svolgono lavoro di
volontariato attorno alle nostre comunità.
È un’occasione per me per conoscere
meglio questa parte della Congregazione. I principali ambiti di lavoro sono la
pastorale familiare, giovanile, la predicazione missionaria, la direzione
spirituale, le confessioni… Quest’ultimo ministero è particolarmente
importante. Le nostre chiese sono spesso l’unico luogo dove si confessa ogni
giorno, si dà tempo ai colloqui personali, e tanti vengono anche da lontano, da
trenta, quaranta chilometri. Mi torna alla mente quello che scriveva in
proposito sant’Eugenio: «I missionari accolgano sempre i peccatori con una
carità inestinguibile; sappiano incoraggiarli… mostrando loro un cuore pieno di
compassione; li trattino, in una parola, come vorrebbero esser trattati essi
stessi, se fossero nella loro triste condizione».
Per me è meraviglioso questo squarcio di Regno di Dio descritto nella giornata odierna ,e auguro a tutte le comunità ecclesiali di realizzare la loro vocazione per la gloria di tutti i fedeli.Grazie da Pierangela
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