mercoledì 2 gennaio 2013

In Germania con gli Oblati del Centro Europa

Hünfeld, nel cuore della Germania, 7.000 abitanti. Gli Oblati vi giunsero dall’Olanda nel 1895. Fu la loro prima presenza in Germania. Vennero accolti a braccia aperte dalla gente. Fino a quando non ebbero costruito la loro bella chiesa e il grande convento, rimasero ospiti nel municipio. Adesso la comunità è composta da 45 Oblati, dai giovani in formazione fino agli anziani infermi. Gran parte della casa è adibita a centro di spiritualità, molto frequentato e alla pastorale giovanile. Anche la chiesa è un punto di riferimento per tutta la regione: confessioni, liturgie ben preparate, predicazione, servizio alle parrocchie vicine… Ieri, primo gennaio, Pius dello Zambia ha fatto la sua oblazione perpetua circondato dall’affetto di tanti Oblati e di tanta gente. Oggi altri due scolastici hanno ricevuto il ministero del lettorato.
Sono qui per quattro giorni con 35 Oblati tra i 30 e i 40 anni della Provincia dell’Europa centrale: Germania, Austria, Repubblica Ceca, alla quale appartengono anche due indiani, un srilankese  e due zambiani. Si incontrano una volta l’anno per condividere il loro cammino di fede e per interrogarsi sull’impegno missionario. Vi è anche un rappresentante dei 84 laici associati, distinti in 6 gruppi. Anche per loro vi sono specifici corsi di formazione. Sono persone che condividono profondamente la vita e la missione degli Oblati, soprattutto la dimensione spirituale, che insieme costituiscono una sola famiglia (assieme all’elenco degli Oblati – il Personnel – la provincia pubblica anche l’elenco degli associati). Vi sono poi molte altre persone che svolgono lavoro di volontariato attorno alle nostre comunità.
È un’occasione per me per conoscere meglio questa parte della Congregazione. I principali ambiti di lavoro sono la pastorale familiare, giovanile, la predicazione missionaria, la direzione spirituale, le confessioni… Quest’ultimo ministero è particolarmente importante. Le nostre chiese sono spesso l’unico luogo dove si confessa ogni giorno, si dà tempo ai colloqui personali, e tanti vengono anche da lontano, da trenta, quaranta chilometri. Mi torna alla mente quello che scriveva in proposito sant’Eugenio: «I missionari accolgano sempre i peccatori con una carità inestinguibile; sappiano incoraggiarli… mostrando loro un cuore pieno di compassione; li trattino, in una parola, come vorrebbero esser trattati essi stessi, se fossero nella loro triste condizione».

1 commento:

  1. Per me è meraviglioso questo squarcio di Regno di Dio descritto nella giornata odierna ,e auguro a tutte le comunità ecclesiali di realizzare la loro vocazione per la gloria di tutti i fedeli.Grazie da Pierangela

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