Gli Oblati non sono soltanto sugli altipiani, ma anche sul litorale, principalmente a Tamatave. Il clima e l’ambiente cambiano: caldo opprimente, paludismo... Anche qui ogni parrocchia ha decine e decine di chiesette sparse all’interno. Visitarle è ancora più difficile: acquitrini, malaria… Raccontano storie che sono epopee…
Mi colpisce soprattutto l’apostolato
del mare, rivolto ai pescatori e alle loro famiglie, una delle classi più
povere. Le grandi navi della Cina pescano con sistemi industriali e ai poveri
pescatori tradizionali rimane ben poco. Con le loro fragili piroghe devono
inoltrarsi sempre più al largo, con sempre maggiori pericoli.
Gli Oblati riescono a fornire nuove
piroghe, giubbotti salvagenti, reti.
Ad ogni pescatore viene offerto il
suo corredo per la pesca, viene dato un nome alla nuova piroga e allegato il
nome del benefattore.
Si organizzano incontri di
formazione per i pescatori, di sostengono per le loro famiglie, si tengono mense
per i bambini.
Hanno saputo coinvolgere suore,
laici e non soltanto per gli aiuti materiali e l’assistenza sociale, ma per la
catechesi, la formazione spirituale…
Lavoro capillare, semplice, che
raggiunge le famiglie più povere e che dà loro dignità, sicurezza… “Vale più un
pasto frugale dove si respira un clima d’amicizia che una festa magnifica con
persone arrabbiate e nervose”.
E' meraviglioso pensare all'oceano costellato da tante piroghe su cui si leggono i nomi dei benefattori e la gioia dei poveri si effonde sui fratelli europei donatori .Grazie di portarci alla conoscenza di realtà missionarie confortanti :il Regno di Dio è già con noi !!
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