lunedì 28 gennaio 2013

Con gli occhi del cuore

La prima pagina della “Supplica”
indirizzata ai Vicari generali di Aix

Aix, 28 gennaio 1816
È una giornata fredda e il vento gelido entra dagli infissi che non chiudono bene. Intabarrati nei nostri mantelli ci siamo seduti attorno al camino e abbiamo riletto le prime righe della lettera che abbiamo indirizzato ai Vicari generali della diocesi, non avendo ancora il vescovo:
«Rev. Vicari Capitolari, i sacerdoti qui sottoscritti, vivamente colpiti dalla pietosa situazione dei piccoli centri e dei villaggi della Provenza che hanno quasi completamente perso la fede;
avendo constatato per esperienza che l’indurimento dello spirito e l’indifferenza di questa gente rendono insufficienti, e anzi inutili, i soccorsi ordinari che la vostra sollecitudine per la loro salvezza fornisce loro;
essendo giunti alla convinzione che le missioni sarebbero il solo mezzo con il quale si potrebbe arrivare a far uscire dal loro stato di abbrutimento questa gente abbandonata;
desiderando, nello stesso tempo, rispondere alla vocazione che li chiama a consacrarsi a questo difficile ministero;
e volendo farlo in maniera che risulti utile per loro e vantaggioso per la gente che si propongono di evangelizzare;
Le firme dei cinque che si riunirono
Il 25 gennaio 1816
hanno l’onore di domandare l’autorizzazione di riunirsi ad Aix nella vecchia casa delle Carmelitane, che uno di loro ha acquistato, per vivervi in comunità sotto una regola di cui espongono i punti principali”.
È un autentico proclama, un manifesto frutto della nostra esperienza. Forse è meglio dire di quanto abbiamo visto attorno a noi, perché di esperienza ne abbiamo ancora poca. Ma basta un po’ di cuore e uno sguardo limpido per accorgersi della situazione penosa della nostra gente. Siamo giovani ma abbiamo già il cuore pieno di Dio e vorremmo che il suo amore traboccasse su tutti. (Dal diario di Sant’Eugenio de Mazenod, lf)

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