Saluti anche dal provinciale... |
La portinaia saluta |
Dopo tre giorni e tre notti sono
finalmente arrivato a destinazione. Parto dall’aeroporto ancora congestionato
di Saint-Denis assieme ai miei due amici Testimoni di Geova, che mi fanno
omaggio del loro giornale “Torre di guardia”: favolosi questi Testimoni, sempre
equipaggiati e sempre attivi, anche in vacanza!
All’aeroporto di Antananarivo (qui
semplicemente Tanà) non trovo nessuno ad attendermi, ma poco dopo mi sento
chiamare per nome. Un giovane finanziare, con un sorriso che gli attraversa
tutto il viso, mi viene incontro e mi riferisce che gli ha appena telefonato il
provinciale degli Oblati: arriverà in ritardo perché ha trovato traffico.
Nell’attesa vengo introdotto negli uffici della dogana tra funzionari
simpatici, amabilissimi, in contrasto con gli ambienti piuttosto deprimenti del
piccolo aeroporto. Il primo impatto con il popolo malgascio è andato bene!
... e dai primi Oblati che arrivano |
Il provinciale, p. Ochlak Marek, mi
conduce all’altro capo di questa grande città, così simile a tutte le capitali
dell’Africa che ho visitato in questi anni. Alla casa provincializia stanno
arrivando gli Oblati provenienti dalle varie missioni e si avverte già il clima
di festa di quando ci si ritrova insieme dopo tanti mesi.
Questa sera posso dormire
tranquillo: veglia su di noi una guardia notturna, indispensabile in un Paese
che diventa sempre più violento a causa della crisi politica e finanziaria. Ma
soprattutto Qualcun altro veglia su di noi: “Non credere di essere solo nella
pianura silenziosa – dice un proverbio malgascio – Dio è sopra la tua testa”.
Mi sento la gioia di ringraziare per la partecipazione alla missione in Madagascar che ci rende presenti e possiamo condividere una realtà speciale. Sempre * 1 *
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