lunedì 7 gennaio 2013

Ad Antananarivo


Saluti anche dal provinciale...
La portinaia saluta
Dopo tre giorni e tre notti sono finalmente arrivato a destinazione. Parto dall’aeroporto ancora congestionato di Saint-Denis assieme ai miei due amici Testimoni di Geova, che mi fanno omaggio del loro giornale “Torre di guardia”: favolosi questi Testimoni, sempre equipaggiati e sempre attivi, anche in vacanza!
All’aeroporto di Antananarivo (qui semplicemente Tanà) non trovo nessuno ad attendermi, ma poco dopo mi sento chiamare per nome. Un giovane finanziare, con un sorriso che gli attraversa tutto il viso, mi viene incontro e mi riferisce che gli ha appena telefonato il provinciale degli Oblati: arriverà in ritardo perché ha trovato traffico. Nell’attesa vengo introdotto negli uffici della dogana tra funzionari simpatici, amabilissimi, in contrasto con gli ambienti piuttosto deprimenti del piccolo aeroporto. Il primo impatto con il popolo malgascio è andato bene!
... e dai primi Oblati che arrivano
Il provinciale, p. Ochlak Marek, mi conduce all’altro capo di questa grande città, così simile a tutte le capitali dell’Africa che ho visitato in questi anni. Alla casa provincializia stanno arrivando gli Oblati provenienti dalle varie missioni e si avverte già il clima di festa di quando ci si ritrova insieme dopo tanti mesi.
Questa sera posso dormire tranquillo: veglia su di noi una guardia notturna, indispensabile in un Paese che diventa sempre più violento a causa della crisi politica e finanziaria. Ma soprattutto Qualcun altro veglia su di noi: “Non credere di essere solo nella pianura silenziosa – dice un proverbio malgascio – Dio è sopra la tua testa”.

1 commento:

  1. Mi sento la gioia di ringraziare per la partecipazione alla missione in Madagascar che ci rende presenti e possiamo condividere una realtà speciale. Sempre * 1 *

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