martedì 8 gennaio 2013

Antananarivo, la città dei 1000

La reggia della regina Ranavolana
Anno 1610. Andrianjaka, uno dei primi re dell’altopiano malgascio, conquista la più alta delle 12 colline sacre e vi costruisce la sua città assegnandole a difesa 1000 guerrieri. Nasce Antananarivo, che significa “la città dei mille” guerrieri. A 1400 metri di altezza ora la città si estende su tutte le colline attorno. Dappertutto continua tuttavia a dominare la prima delle colline sacre, sulla quale nel 1838 la regina Ranavolana I fece costruire la sua reggia.
Arrivando in aereo sono rimasto incantato dalle terrazze coltivate a riso e dall’estendersi della città adagiata sul fianco della lunga cresta rocciosa che, di collina in collina, si estende da nord e a sud. A differenze dalle regioni costiere e del sud desertico del Paese, su questo altipiano il caldo dell’estate è particolarmente piacevole.
Mercato sul punte e lavandai sul fiume
Con la macchina attraversiamo la città caotica. Tra una collina e l’altra la fertile pianura con risaie, pascoli, laghetti, agglomerati di case in terra battura e tetto di paglia. La vita scorre lungo le strade. Sui marciapiedi gli artigiani lavorano metalli e legno, i negozianti espongono le loro mercanzie, le cuoche cucinano e offrono i loro pasti, i bambini giocano, i barbieri tagliano i capelli… Il tutto amalgamato dalla terra rossa che tutto uniforma.  Quella terra dal colore così intenso, che ha fatto denominare il Madagascar l'Isola Rossa. I taxi sono tutti rigorosamente delle vecchie Renault 4, che contendono la strada a carretti, a pedoni sordi ad ogni clacson, in quella perpetua confusione che caratterizza le grandi città africane. Povertà e miseria occhieggiano da ogni dove. Eppure tutto ha un fascino discreto, dal sorriso dei bambini che giocano con un nulla, ai cappellini di lana delle donne dalle mille fogge.
Intanto continuano ad cogliere qualche seme di saggezza dai proverbi locali: “Pungi prima il tuo cuore e poi quello degli altri, perché se sai cosa ri fa male saprai anche ciò che fa male agli altri”.

1 commento:

  1. Sono presenti nei proverbi "i semi del Verbo" che affiorano in ogni cultura e permettono il dialogo tra gli uomini. Tutti noi siamo impegnati nella ricerca di questi semi per riconoscerli e valorizzarli.Sempre *1*

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