Alla fine della vita il venerabile Vitale Grandin, vescovo oblato del Gran Nord canadese, così pregava:
O
nostra buona, amabilissima Madre Immacolata, nei miei timori e nella mia
apprensione per la salvezza eterna delle care anime di questa Missione, vedendo
tante miserie e tante necessità, ve le affido oggi. Affido proprio tutti:
fanciulli ed adulti. Ve li consacro. Ve li dono. Dato che voi siete la Madre
del Buon Pastore, difendeteli contro i nemici della loro salvezza: il
paganesimo, l’eresia, i demoni dei cattivi costumi. Pregate per coloro che
hanno deviato, per gli apostati. Io stesso mi metto, povero peccatore, sotto la
vostra protezione. La mia fine è vicina, il buon Dio sta per chiamarmi. Molto
presto io dirò: “Gesù, Maria, Giuseppe, vi dono il mio cuore, la mia anima e la
mia vita”. Ottenetemi dal Cuore sacratissimo del nostro buon Maestro la grazia
definitiva della perseveranza.
O
Vergine Santa, quale felicità, io sono vostro figlio privilegiato, vostro
Oblato! O Madre mia, io vengo a consacrarmi interamente al vostro servizio! Sì,
Madre mia, vi prometto di non tralasciare nulla pur di farvi amare e rispettare
dagli uomini. O Madre mia, ricevetemi nel seno della vostra misericordiosa
bontà. Per tutta la vita, vi giuro amore, rispetto, fiducia come a mia madre.
Oh! non abbandonatemi nella sventura, nei dolori, e soprattutto nell’ora della
morte. Voi conoscete il mio nulla, la mia cattiveria, ebbene, pregate senza
tregua per me, povero peccatore.
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