Finalmente sono
entrato in quello che forse è il più bel palazzo di Roma: Doria Pamphilj. Ci passi davanti
mille volte, dici che prima o poi lo visiti... e intanto passano gli anni. Finalmente
è arrivato, d’improvviso, non programmato, il momento giusto. Sapevo che era un
bel palazzo, ma mai me lo sarei immaginato così bello. Soprattutto non
immaginavo che ci fossero così tante opere d’arte.
La sorpresa me l’ha riservata
l’ultima stanza. Un Caravaggio che mi ha sempre affascinato, ma visto soltanto nelle
riproduzioni e senza sapere dove fosse il quadro. È lì, luminosissimo.
Nel libro sul Natale ho scritto: “Il
Caravaggio ritrae la Santa Famiglia in un momento di riposo, accanto a un fiume, presso un bosco di querce e pioppi. Al
di là del ricco simbolismo, si resta attratti dalla quotidianità del soggetto:
la Madonna addormentata con il bambino in braccio, Giuseppe che regge lo
spartito a un angelo che suona il violino. Nelle note dello spartito si
riconosce un mottetto dedicato alla Vergine, del musicista franco-fiammingo
Noel Baulduin, sul tema del Cantico dei Cantici, intitolato Quam
pulchra es: è una serenata a Maria! Anche questa una piacevole passeggiata
campestre? Un particolare è indice di una tribolazione che turba il quadro
idilliaco: il violino suonato dall’angelo ha una corda spezzata. La Santa
Famiglia condivide ansie, paure, stanchezze di ogni comune famiglia”. Adesso la
Fuga in Egitto del Caravaggio l’ho finalmente vista! E potresti star seduto lì davanti all'infinito.
Ma la sorpresa non finisce qui. Accanto alla Fuga in Egitto
un altro quadro, anche questo conosciutissimo, la Maddalena. Non avevo mai
accostato questi due quadri. Adesso me li ha accostati la principessa Olimpia
che li ha acquistati già nel 1600 e li ha messi accanto l’uno all’altro. Il
volto della Madonna e quello della Maddalena è lo stesso, anche la posa... Maria di Nazaret e Maria Maddalena sovrapponibili... Da
meditare...
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