martedì 31 agosto 2021

Aquila e Priscilla: un'eccezione?

 


Aquila e Priscilla: questa coppia cristiana costituisce un’eccezione? Piuttosto è l’esempio della novità che il cristianesimo ha portato nella vita coniugale. In una società che ammetteva il divorzio e tollerava le relazioni extraconiugali, il matrimonio cristiano esige l’indissolubilità e la fedeltà. Non solo, ma come scriveva Aristide nella sua Apologia, «i cristiani si astengono da ogni unione illegittima e da ogni azione impura» (15, 6). La santità coniugale perseguita nei primi secoli non si limita comunque alla fedeltà reciproca. I Padri della Chiesa propongono mete alte ai coniugi. Da loro si richiede una autentica comunione spirituale, quale espressione e compimento dell’amore reciproco. Il loro stato di vita viene dichiarato santo e la loro unione garantita dalla presenza di Gesù in mezzo a loro: «Chi sono i due o i tre riuniti in nome di Cristo, in mezzo ai quali sta il Signore? - si domanda Tertulliano - Non sono forse l’uomo, la donna e il figlio dal momento che l’uomo e la donna sono uniti da Dio?». Il matrimonio cristiano raggiunge così una dignità incomparabile: «Là dove vi è una sola carne, vi è un unico spirito».

Sempre Tertulliano, nella lettera alla moglie, descrive il rapporto tra i coniugi cristiani: «Essi sono fratelli l’uno per l’altro e si servono reciprocamente; nessuna distinzione fra carne e spirito. Anzi sono veramente due in una carne sola e dove la carne è una è uno anche lo spirito. Insieme pregano, insieme s’inginocchiano ed insieme digiunano; l’uno insegna all’altro, l’uno esorta l’altro, l’uno sostiene l’altro. Sono uguali nella chiesa di Dio, uguali al banchetto di Dio, uguali nelle angustie, nelle persecuzioni e nelle consolazioni. Nessuno ha segreti per l’altro, nessuno evita l’altro, nessuno è per l’altro di peso. Con libertà visitano i bisognosi e sostengono i poveri. Le elemosine sono senza tormento e i sacrifici senza scrupoli, la diligenza quotidiana non ha impedimento. Il segno di croce non si fa di nascosto; la lode non è timorosa, la benedizione non è silenziosa; i salmi e gli inni cantano a due cori e fanno a gara per cantare meglio al loro Dio. Cristo vede questo e nell’ascoltare gioisce. A loro manda la sua pace».

Allo schema tradizionale della famiglia in cui l’uomo è capo e padrone indiscusso, si sostituisce l’immagine della chiesa domestica, dove regna la carità, la concordia, il camminare insieme verso Dio. Basterà ricordare alcuni insegnamenti di Giovanni Crisostomo: «la casa diventi una chiesa (…). Vi riposi la grazia dello Spirito Santo e ogni pace e concordia difenda gli abitanti». «Gli sposi facciano qualsiasi cosa come se avessero una sola anima e fossero un solo corpo. Questo è il vero matrimonio, quando così grande è la concordia tra di loro, quando così sono concatenati tra di loro dal vincolo della carità».

Assistiamo al passaggio dal concetto di patria potestas a quello di paterna pietas: non è più lecito l’aborto, l’esposizione dei neonati, la vendita dei bambini. «Ogni padre di famiglia - scrive Agostino - si senta impegnato, a questo titolo, ad amare i suoi con affetto veramente paterno. Per amore di Cristo e della vita eterna, educhi tutti quelli di casa sua, li consigli, li esorti, li corregga, con benevolenza e con autorità». E Giovanni Crisostomo: «Io non cesso di esortarvi di pregare, di supplicarvi che prima di ogni altra cosa voi curiate per tempo l’educazione dei vostri figli. (…) Alleva un atleta per Cristo. (…) Ciascuno di noi, padri e madri, come i piccoli che noi vediamo lavorare ai loro quadri, alle loro opere con grande attenzione, presti tutte le sue cure a queste ammirabili opere d’arte».

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