Quando
si incontrarono la prima volta nel marzo 1604, lui aveva 36 anni ed era vescovo
da un anno e mezzo, lei ne aveva 32 ed era vedova da pochi anni. Il primo biglietto,
a un mese dall’incontro, indica già l’inizio di «un’amicizia sublime» che, a
dire di Ravier, «siamo in grado soltanto d’ammirare, non già di spiegare». Le
lettere di lui a lei testimoniano una sorta di «storia di due anime». Essi sono
uniti dalla carità e da una «vera amicizia cristiana», che porta ad una intensa
comunione dei beni spirituali, al superamento del “mio” e del “tuo”, al punto
da avere le medesime ispirazioni; ognuno dei due si sente là dove è l’altro,
pur se in luoghi diversi. La lettura anche di un solo brano consente di
intravedere l’itinerario di santità perseguito in unità:
“Le
anime che Dio ha rese una cosa sola sono inseparabili; chi può separare,
infatti, quello che Dio ha unito? (…) Dal momento che Dio è l’unità del nostro
cuore, chi ce ne separerà mai? No, né la morte né la vita, né le cose presenti
né le future potranno mai separarci né dividere la nostra unità. Andiamo dunque,
Figlia mia cara, con un solo cuore, dove Dio ci chiama; infatti la diversità
delle strade non determina in noi nessuna differenza, perché è verso un unico
traguardo e per una sola ragione che noi andiamo”.
Il
fitto carteggio, di cui Giovanna Chantal ha conservato le lettere di Francesco di
Sales a lei e ha distrutto le sue a lui, testimonia il profondissimo rapporto
affettivo e spirituale che si è intessuto e consolidato per 18 anni, fino alla
morte di lui. Forse è Chantal la Filotea cui Francesco si rivolge nell’Itinerario
alla vita devota, ed è certamente ispirato alla sua esperienza mistica il Trattato
sull’amore di Dio. Veramente il cammino a due ha fruttato due grandissime
santità, oltre a opere di alta letteratura spirituale, senza tuttavia
circoscrivere la santità ai due. Oltre ad essere fonte di sapienza per tutta la
Chiesa, ha aperto la via ad un nuovo cammino di santità seguito da migliaia di
Suore della Visitazione, non ultima santa Margherita Maria Alacoque.
Nel
mio viaggio di ritorno dalla Francia, domenica pomeriggio sono passato per
Annecy, una città che conoscevo solo di nome e solo in rapporto a Sales e Chantal.
Non immaginavo fosse una città così bella. Varrà la pena visitarla una volta o
l’altra. Questa volta mi sono limitato a salire al santuario della Visitazione
dove i due sepolti, uno accanto all’altra, uniti in morte come in vita.
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