La visita
alla basilica dei Santi Giovanni e Paolo e alla cella di san Paolo della Croce
è proseguita nella casa dei due martiri, sulla quale è stata edificata la
basilica. La tradizione fa risalire il martirio al tempo dell'imperatore
Giuliano l'Apostata.
Gli
scavi sotto la chiesa – effettuati nel 1887 dal Padre Germano di S. Stanislao
dei Passionisti, il confessore di santa Gemma Galgani – hanno evidenziato due
case romane risalenti all'inizio del II secolo, con un edificio termale ed un
cortile-ninfeo nel quale si conserva un elegante affresco del III secolo
raffigurante "Proserpina" con alcune divinità marine. L'altra casa, lungo
il Clivus Scauri, già alla fine del II secolo assunse l'aspetto di un'abitazione
con portico e botteghe al pianterreno ed appartamenti ai piani superiori. Nel
III secolo le due abitazioni si unificarono assumendo l'aspetto di una grande
"domus".
Nel
corso del IV secolo la destinazione d'uso dell'edificio cambiò: la presenza di
affreschi cristiani e di un altare rivelano la trasformazione dell'ambiente in
luogo di culto religioso, forse proprio in conseguenza del martirio e sepoltura
dei due ufficiali romani.
La
visita è stata una autentica rivelazione, lasciandoci intravedere un mondo
sotterraneo ricco di tesori, come l’affresco dell’orante… Questa Roma non
finisce mai di stupirci.
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