lunedì 2 luglio 2018

Con sant’Eugenio da San Paolo della Croce


  
Continuando il cammino sulle orme di sant’Eugenio eccoci giunti sul Celio, uno dei sette colli di Roma. Sant’Eugenio vi salì due volte nel 1826, durante il suo primo soggiorno a Roma, per poi tornarvi nel 1854 in occasione della proclamazione del dogma dell’Immacolata.
 
Il 12 febbraio 1826 camminò lungo il foro romano, ammirando i vari monumenti: il tempio della pace la chiesa di S. Maria la Nuova, l’arco di Costantino… Si fa raccontare storie e leggende, curiosa tra gli edifici, scopre gli angoli più nascosti, ricchi di storia.

Finalmente giunge alla basilica die santi Giovanni e Paolo. “La giornata era splendida – scrive nel diario – e ognuno aveva preso come meta della passeggiata la chiesa dove si svolgevano le Quarantore. Arrivato alla piazza della chiesa, mi sono accontentato di adorare il Santo Sacramento sotto il portico esterno perché sarebbe stato troppo difficile entrare in chiesa.
Ho avuto l’idea di bussare al convento abitato dai padri Passionisti che hanno avuto la bontà di farmi entrare nella piccola tribuna interna della loro casa dove, a completo mio agio, ho potuto fare la mia adorazione.
Quando ho finito un fratello, con la migliore grazia del mondo, mi ha accompagnato a visitare tutta la casa che ho trovato molto pulita e che ispira pietà e raccoglimento… Sono uscito da questa santa casa molto edificato e toccato dalla amabile carità di coloro che la abitano”.

Pochi giorni dopo, il 20 aprile 1826, vi torna “per dire la messa nella stanza del venerabile Paolo della croce e sull’altare usato da questo grande servo di Dio. Nella stanza si conservano preziosamente gli oggetti che usava in vita. Ho fatto il ringraziamento davanti al crocifisso che portava nelle missioni e mi sono appoggiato sullo stesso tavolo sul quale è scritto che si appoggiava lui stesso quando faceva orazione…. I padri Passionisti mi hanno pregato di restare con loro a pranzo”.

I santi si cercano e si comprendono…
Anche noi siamo stati in quella cella, abbiamo trovato tutto come al tempo di sant’Eugenio e come lui abbiamo celebrato la messa.


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