sabato 28 luglio 2018

Il nostro piccolo tutto, per te


«Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. (Gv 6, 1-15).

C’era molta erba sulle pendici del monte, un segno che avresti nutrito il tuo popolo, come un pastore che porta il gregge in pascoli ubertosi.
Era l’imminenza della Pasqua, un altro segno di quando, nell’ultima tua Pasqua, ci avresti nutrito con il tuo stesso corpo e sangue.
Intanto la folla ha fame di pane, il più elementare dei bisogni, quello che tutti li precede e li riassume.
Se si risolve questa necessità, simbolo d’ogni necessità, si potranno facilmente risolvere anche le altre.
Impossibile far fronte a una tale situazione, ti risponde Filippo con realismo. È un problema troppo grande, sfamare 5.000 uomini con niente. Non abbiamo i mezzi, non ci sono possibilità di soluzione.

Rispondiamo così anche noi, davanti ai tanti problemi che ci si pongono davanti. A volte ci vengono domandate cose troppo grandi, davanti alle quali avvertiamo di non essere all’altezza di poter rispondere. Ci sono situazioni personali, familiari, sociali impossibili da risolvere. Verrebbe da disperarci.
Andrea ti risponde in maniera ancora più realista: Sì, qualche risorsa ci sarebbe, ma è così inadeguata al bisogno, che fa quasi sorridere. Le situazioni ci sorpassano enormemente, non c’è proprio niente da sperare, ci riconosciamo troppo piccoli e incapaci. Qualche denaro l’avrei, forse sette, come pani e pesci messi insieme, ma qui ce ne vogliono più di duecento, parola di Filippo, che sa bene le risorse necessarie per far fronte ai bisogni.

È stata una provocazione la tua, vero? Volevi che dicessero ad alta voce che era proprio impossibile. Provochi anche noi. Cosa possiamo fare quando gli eventi ci sorpassano e ci sentiamo un nulla, non sappiamo da che parte voltarci?
Davanti al tuo interrogativo, Filippo e Giacomo fanno la cosa giusta, ti guardano e silenziosi pongono a te la domanda: come sfamare tanta gente? Come risolvere il problema? È la mossa più intelligente.
Possiamo analizzare le situazioni, possiamo anche disperarci davanti ai nostri limiti, ma poi non ci resta che guardare te, sicuri che tu hai la soluzione: «Tutto è possibile a Dio!». Sì, tutto ti è possibile, anche cambiare il nostro cuore, così duro e ribelle; anche procurare il pane quotidiano con tutto quello che serve per la vita; anche riportare l’armonia e l’unità in quella famiglia divisa… Tu arrivi là dove noi non sappiamo, alle migliaia di persone vicine e lontane che domandano un aiuto, il lavoro, la pace… Tu puoi!

Eppure per sfamare le folle hai bisogno di cinque pani e di due pesci. È niente in confronto alle necessità, ma quel niente ci vuole. Possediamo soltanto cinque pani e due pesci, ma non possiamo tenerli per noi, dobbiamo darteli, darti il nostro tutto. È poco, troppo poco, ma nelle tue mani si moltiplicherà. Tutto tu puoi, ma vuoi il nostro piccolo dono, il nostro tutto.


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