lunedì 16 luglio 2018

16 luglio 2018: tutti uno


Sono passati 69 anni eppure anche oggi si è attuato quanto avvenne quel 16 luglio 1949.
Il giorno prima Igino Giordani chiese a Chiara di “legarsi stretto” a lei, come facevano i seguaci di santa Caterina, proponendo di farle voto di obbedienza perché lo guidasse nella via della perfezione. Chiara invece gli aveva risposto che sarebbe stato meglio lasciare a Dio l’iniziativa di un legame come lui avrebbe pensato. Che fosse Gesù Eucarestia, ricevuto insieme alla messa dell’indomani, a stipulare tra loro un “patto d’unità”. Gesù, venendo in lei come in un calice vuoto, avrebbe patteggiato con Gesù in Giordani, che avrebbe dovuto mettersi nello stesso atteggiamento di totale apertura e disponibilità. Così era avvenuto: su lei “nulla”, fattasi “vuoto d’amore” per accogliere Gesù- l’Amore, e su lui, “nulla” come lei, era rimasto soltanto Gesù. I due erano diventati un unico Gesù. L’Eucaristia aveva operato in pienezza ciò per cui è stata istituita.

Anche quest’anno, a maggio, sono tornato nella chiesa di Fiera di Primiero dove fu stipolato quel patto. Vi sono tornato assieme agli amici Indù e io stesso ho spiegato loro quanto lì era avvenuto. Chiara 69 anni fa si sarebbe immaginata che quel patto a due si sarebbe dilatato fino al punto da abbracciare fedeli di altre religioni? Certamente no, ma a Giordani aveva detto chiaramente che non voleva un patto a due, perché il suo ideale era che “tutti” siano uno. Tutti: anch’io, anche gli Indù.

Oggi la festa a un sapore tutto nuovo: ho potuto celebrarla a Rocca di Papa, con Emmaus, nel giorno del suo compleanno!

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