Il viaggio in pullman ci conduce attraverso colline e vallate
con abetaie, campi di frumento appena tagliato, distesi di mais, pascoli,
prati, boschi.
Siamo proprio nel “cuore verde della Stiria”. Un’ora e mezzo da Graz, diocesi molto estesa, per giungere a Seckau, la prima sede vescovile, con una autentica cattedrale romanica dell’inizio del secondo millennio, con un altrettanto antico monastero, prima agostiniano e da un paio di secoli benedettino. Veniamo a celebrare gli 800 anni della diocesi e rendere omaggio a Maria, nel suo santuario.
Sulla modesta piazza del paese, assieme all’immancabile
altissimo albero della cuccagna con le insegni locali, ci attende un piccolo popolo,
negli abiti tradizionali, e le campane che suonano a festa: non capita sovente
che una settantina di cardinali e vescovi di tutto il mondo vengano in visita tra
questi monti sperduti.
La messa, con un nutrito numero di ministranti, è di
una solennità straordinaria, con l’organo che dà sfogo a tutte le sue canne. In
compenso il pranzo è sobrio, in stretto stile monastico. Poi la visita alla
basilica e all’abazia, in gruppi linguistici, con guide sperimentate.
Non poteva esserci festa più bella.
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