Con il sindaco di Vico |
Nella piazzetta
principale il monumento al principale personaggio del luogo, Casanelli
d’Istria, divenuto vescovo dell’isola. Fu lui a invitare gli Oblati e ad
affidare loro la creazione del seminario. Un anno più tardi regalò agli Oblati
il convento di Vico, chiuso con la Rivoluzione francese, e da lui acquistato
pochi mesi prima.
Visitando, per la
prima volta, la casa di Vico, nell’ottobre 1851, sant’Eugenio de Mazenod
sottolineava la santità del luogo e mostrava la sua emozione davanti alla tomba
di p. Albini. “Dio – scrisse nel codice storico della casa – ha voluto
glorificare le virtù di p. Albini attraverso tanti prodigi... Tutto mi spinge a
farlo dichiarare Venerabile dalla Santa Sede Apostolica aspettando che piaccia
a Dio di manifestare la sua volontà perché sia iscritto nel rango dei beati”.
P. Bonafoux, Oblato corso, assieme alla priora della confraternita |
L’anima del convento
e della vita cristiana del paese è la Cunfraternita di u Padre Albini, nata nel 1996. Oggi raggruppa una
quarantina di membri attivi, donne comprese. Indossano un abito nero su cui è
ricamata, in oro, la croce Oblata. Quest’anno, per la prima volta, la priora è
una donna. Sono loro, con in testa un bravissimo giovane diacono permanente,
che, alla vigilia della festa di p. Albino, ne ricordano la morte, avvenuta nel
convento il 20 maggio 1839; era, come quest’anno, il lunedì di Pentecoste. Morì,
racconta uno dei testimoni di allora, “con le labbra incollate sulla croce di
Gesù”. “Il rispettabile Superiore della nostra casa di Missionari non è più! -
scrisse il vescovo a tutto il clero della Corsica – Vittima prematura del suo zelo
infaticabile per la salvezza dei popoli… La sua unica aspirazione era
annunciare il Vangelo… a tutta la popolazione della nostra isola”.
È ormai notte quando
la processione parte dalla chiesa fino alla grotta di Lourdes, non molto
lontana. Una processione raccolta, con canti in corso, meditazioni profonde e
toccanti; un autentico momento di preghiera.
Domani la festa.
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