martedì 21 maggio 2013

Missionari nei villaggi della Corsica

Dalla finestra della mia stanza
le ultimi luci del tramonto
Il 21 maggio 1861 sant’Eugenio lasciava questa terra per entrare in cielo. Il giorno prima gli ricordarono che era l’anniversario della morte di padre Albini. “Quello sì che era un santo”, rispose. I santi fanno a gara a lasciare all’altro il primo posto.
La notizia della malattia di padre Albini fu per sant’Eugenio “un fulmine che mi ha atterrato”. “Prostrato a terra, scrisse del diario, chiedo a Dio di fare morire me al posto di questo apostolo alla cui esistenza è legata la salvezza di migliaia di anime… Nessuno può sostituire p. Albini in Corsica dove ha già superato tutto quello che nei secoli passati hanno fatto i santi che hanno lavorato alla santificazione dei insulari.”
Padre Dominique
L’unico ragazzo del villaggio di Ortu
Oggi gli Oblati continuano l’opera di p. Albini. Allora  la Corsica aveva mille preti, oggi meno di una cinquanta. Da Vico gli Oblati ogni giorno partono per una trentina di paesi di due “cantoni”, uno su per le montagne, uno giù per il mare. Paesi dove ormai rimangono soli i vecchi. D’inverno contano dai cinque abitanti fino a un massimo di trecento, d’estate si ripopolano un po’ di più grazie ai turisti e ai figli che tornano dalle città. Anche il Convento d’estate è luogo di accoglienza per gruppi, famiglie o singoli che vogliono passare le loro vacanze in un luogo di pace, di raccoglimento e di preghiera.
Il giorno di Pentecoste ho fatto un’ora di macchina con Dominique, tra curve e tornanti, per raggiungere il paese di Ortu, alla fine del mondo (almeno alla fine della strada), addossato sulle ultime rocce della catena montuosa.
Una quindicina di persone alla messa, meno delle statue dei santi disposte in bella armonia nella chiesa. Padre Dominique viene dal Congo ed è da tutti accolto con tantissima festa.
E avanti, da un paesetto all’altro, su e giù per le montagne, come i missionari di una volta…

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