Il piazzale antistante la chiesa si
anima di prima mattina. Arrivano i pellegrini da paesi vicini e lontani, anche
da Ajaccio. È la festa di padre Albini. Le confraternite sfoggiano stendardi e abiti
dai colori sgargianti. Attorno al ritratto di padre Albini, collocato fuori
della chiesa, si accendono i lumini. Per l’ora della messa la chiesa è piena
zeppa. Sono venuti diversi diaconi e i preti. Raramente ho visto tanta attenzione,
tanta partecipazione. Si canta in gregoriano, in francese, in corso con voci
polifoniche in dissonanza sul tipo dei canti sardi. Nell’omelia seguo gli
appunti di una predica di padre Albini sull’Ascensione e cerco di parlare come mi
immagino facesse lui… con identico successo: mi sembra che si spalanchi di
nuovo il cielo e che si sia attratti lassù.
Davanti alla tomba di padre Albini |
Dopo la messa rinfresco per tutti nel
cortile del convento, sotto un gigantesco tiglio. Nel salone viene servito il
pranzo a 160 persone. Le celebrazioni riprendono nel primo pomeriggio, quando
torna anche la gente del paese. Inizio la “conferenza”, seguita con grande interesse,
come dimostrano il successivo dialogo e le domande. Si parte infine con la
processione, tra canti, preghiere, meditazioni per concludere nella chiesa con
la benedizione eucaristica.
Una giornata davvero festosa, assecondata
dal sole che oggi non si è contentato di fare capolino tra una pioggia e l’altra
come nei giorni scorsi, ma si è finalmente deciso a splendere. Una festa ricca
di colori e di voci, e insieme molto raccolta, di intensa fede e preghiera,
come sarebbe piaciuta a padre Albini.
Padre Albini: è stato costantemente
presente. Ci ha ricordato che « siamo fatti per il cielo e il nostro cuore
non può essere contento se non quando possederemo il cielo. Non è forse vero
che ognuno sente in cuore una necessità insopprimibile di felicità? È la prova
che siamo fatti per il cielo. Invano cercheremo la gioia vera qua sulla terra. I
beni, gli onori, i piaceri non possono farci veramente contenti. Dove troveremo
la gioia se non in cielo? È Dio il nostro bene vero e duraturo, non possiamo
cercare altrove. È lui la nostra straordinaria ricompensa…»
All’ora del tramonto scende
nuovamente il silenzio. Sulla strada poco distante non passa più una macchina.
Si sente il raglio degli asini, il canto degli uccelli, il soffio del vento
freddo che giunge dagli alti picchi innevati, che soltanto adesso le nubi ci
lasciano vedere. La grande pace della sera scende a chiudere il giorno di
festa.
Grazie Caro Padre Fabio:
RispondiEliminadi farci partecipi di queste esperienze, di vita vissuta con fratelli di fede, che arricchiscono tutti noi che leggiamo...e ci serve come fiducia per,offrire, e unirsi per camminare insieme....
grazie ancora.