L’aereo decolla alle 21.30 in punto.
Sono di nuovo sulle ali, come dice mia mamma. Questa volta sulle ali della
China Eastern. Prima di partire vado a pregare nella cappelle dell’aeroporto.
Vedo il vescovo Bruno Forte seduto su una panca, intento a scrivere. Quando si
alza per uscire lo saluto e lo ringrazio per i suoi articoli sul Sole 24 ore.
“Stavo proprio scrivendo per quel giornale, mi dice. Sono di ritorno da Israele
dove mi sono incontrato con il Gran Rabbinato… Preghi perché i miei articoli possano
portare qualche frutto tra i politici…”.
Notte in volo, tranquilla. I bambini
piccoli cinesi piangono proprio come quelli italiani… Almeno loro non “piangono
in cinese”. Undici ore di volo mi portano a Shanghai. Sorvoliamo la città, irta
di grattaceli; si vedono appena, avvolti da una densa scurissima caligine di
smog. Giunti sul mare costeggiamo il porto, entriamo nella zona industriale
senza fine Quando arrivo sono le 14 passate, ora locale. Il grande aeroporto è
particolarmente silenzioso, razionale, geometrico.
Sul giornale di Shanghai di oggi la foto della festa del primo maggio al Bund |
Sono stato qua nell’aprile
del 1999. Allora visitai la città, con l’immancabile passeggiata lungo il
fiume, al famoso The Bund e poi lungo Manjing road. Ricordo l’impressione che
mi fece salire al 49° piano di un albergo. Da lassù, come oggi dall’aereo, mi
si apriva la città immensa, con la sua selva di grattaceli. Allora erano 18
milioni gli abitanti. Era tutto un fiorire di piccoli negozi modesti e sobrio e
di imprese a dimensione familiare. Se oggi visitassi la città non la
riconoscerei più nella sua straordinaria potenza economica.
Uno dei ricordi più bella di quella
visita a Shanghai fu l’incontro, in un ristorante, con due anziani Fratelli
Maristi: Gregorio Su e Hilary Ju. Mi raccontarono quello che avevano sofferto
nei lavori forzati e molto di più quello che avevano sofferto durante la rivoluzione culturale, un
periodo che in Cina oggi viene chiamato “inferno vivo”. Avevano ancora i segni
delle torture. Rimasi sorpreso dalla loro serenità, testimoni di una Chiesa
fedele e santa.
Dopo tre ore di attesa riprendo il
volo per Hong Kong. Durante il viaggio il sole dipinge con colori d’artista il
suo tramonto. Giungo all’aeroporto che è ormi notte. Domani inizia l’avventura.
Nessun commento:
Posta un commento