giovedì 16 maggio 2013

Da Pechino una spinta verso Vico

Sant’Eugenio era indeciso: non se la sentiva di partire per Roma. Avrebbe dovuto incontrare il papa e chiedere l’approvazione della sua piccola comunità missionaria; non era osare troppo? Padre Carlo Domenico Albini, di undici anni più giovane, lo prese per le spalle e lo spinse: “Vai, vai tranquillo, andrà tutto bene”.
Da Pechino padre Giovanni mi rivolge lo stesso invito: “Vai, vai tranquillo, andrà tutto bene”. Così dalla Cina alla Corsica, e più precisamente a Vico, un paesetto nel quale ha vissuto ed è morto Padre Carlo Domenico Albini. Andrò a celebrare la sua festa. Il tempo di Pentecoste è particolarmente adatto per ricordare questo straordinario missionario dell’Ottocento, che poteva ascrivere il successo della sua azione apostolica proprio alla guida dello Spirito; una lezione che non dovremmo mai dimenticare: lasciarsi guidare dallo Spirito.
Condividendo con i futuri sacerdoti la sua esperienza diceva: “Ogni predicatore deve rendersi totalmente dipendente dallo Spirito di Dio. La principale preparazione per il pulpito è la preghiera e la purezza di cuore. Dopo aver fatto la nostra parte, poniamo tutta la nostra fiducia in Dio. Vedremo subito i risultati: a volte un solo pensiero vi farò dire cose eccellenti per il bene degli ascoltatori”.
Raccontava poi di san Vincenzo Ferreri che si lasciava sempre guidare dallo Spirito Santo. Una volta invece, dovendo parlare davanti a un principe, credette opportuno preparare una dotta predica, che però non ebbe effetto. Il secondo giorno parlò come era solito, lasciandosi guidare dallo Spirito. “Gli fecero notare la diversità dei due sermoni: nel primo aveva predicato Vincenzo, nel secondo lo Spirito Santo”. 

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