Nella ricca Hong Kong ci sono anche i poveri. Ieri sera,
dopo cena, sono stato a trovare alcuni barboni, assieme ad una quindicina di
giovani della parrocchia che vanno regolarmente a salutarli, portare cibo, far
loro festa… Abbiamo visitato alcuni luoghi dove abitano vecchi senza dimora,
accampati sotto i piloni di una grande strada sopraelevata, con altre due
strade trafficare da una parte e dell’altra, in piena città. A una vecchia che
raccoglie cartone hanno portato una grande busta con lattine d’alluminio che
poi rivenderà assieme a tutte le sua cianfrusaglie. Lei, in cambio, ha regalato
un coniglio ad una delle nostre ragazzine…
A casa padre Peter King mi racconta la sua lunga storia, dall’occupazione
giapponese e dalla sua fuga, settanta anni fa, dalla Cina comunista. Lasciò
Shanghai su un barcone di profughi fino a Hong Kong, dove fu ricacciato assieme
agli altri come clandestino indesiderato. Trovò asilo in Macao. Per tre mesi
visse in un corridoio del seminario, per terra: gli sembrava un paradiso. Poi
le Filippine dove divenne prete. Iniziò a lavorare in una diocesi del Sud
tenuta dagli Oblati, vivendo con i musulmani, insegnando gratuitamente nelle
povere scuole di villaggio, fin quando domandò di diventare Oblato.
È sempre rimasto un “ribelle”, un prete controcorrente. Mi
racconta di suo cugino, tenuto in prigione per trent’anni e poi nominato vescovo
di Shanghai dal governo cinese; è morto pochi giorni fa, riconciliato con la
Chiesa di Roma, dalla quale non aveva mai voluto essere staccato: “Il governo –
amava ripetere – mi considera troppo vicino al Vaticano e il Vaticano troppo
vicino al governo”. Voleva sfatare il detto: “Un cristiano in più, un cinese in
meno”.
Padre Peter King |
Padre Peter King (il cognome originario sarebbe Jin, ma al
campo immigrazione, hanno sbagliato a trascriverlo) continua a dirmi: “La
nostra Chiesa è proprio come quella che voleva Gesù? Nelle Filippine si sono
costruire grandi chiese, cercando soldi in America e in Europa… Gesù ha mai
costruito chiese? Anche qui a Hong Kong si è soddisfatti una volta che si sono
costruite le chiese e le grandi opere. Ma la Chiesa è un’altra cosa, è il
popolo di Dio, la famiglia unita dei figli di Dio… è questa che bisogna
costruire!”
A sera messa cinese nella chiesa di sant’Alfredo… e qui la Chiesa
popolo di Dio si vede.
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