Siamo nella stagione delle piogge.
Oggi per la prima volta in una settimana, il sole si fa vedere e il cielo,
solitamente coperto e piovoso, lascia aperti squarci d’azzurro. In giardino
appare una donna per raccogliere fiori bianchi da un albero, l’orchidea giada bianca.
Per questa semplice operazione si è messa i manicotti, un grande cappello, il
grembiule ed ha portato con sé uno strumento adatto per tagliare i fiori dai
rami. Me ne regala tre, posandoli su una foglia, per profumare la biancheria.
Tutto è fine, delicato, raffinato in
questo Paese. Basta vedere la cura che pongono nel preparare il cibo, nel
disporre un vaso di fiori, nel sistemare le posate nei cassetti…
Un particolare di Shenzhen vista da Hong Kong |
Salgo sulla terrazza della casa. Mi trovo al limite nord del
territorio di Hong Kong, a pochi chilometri dal confine con la Cina
continentale. Dall’altra parte delle colline si intravedono i grattaceli di Shenzhen, la città che fa da pendant a Hong Kong. Deng
Xiaoping nel 1978 scelse il villaggio di pescatori per costruirvi la città
dove fosse possibile sperimentare le nuove riforme economiche. Adesso il
villaggio dei pescatori di Shenzhen ha
raggiunto i dieci milioni di abitanti, ed è una
delle più moderne e più belle città costiera della Cina.. Com’è
possibile far nascere dal nulla una città e portarla nel giro di pochi anni a
dieci milioni? Soltanto in Cina sono possibili cose del genere.
In questi giorni conosco meglio i nostri Oblati cinesi
veterani. Dopo essere stato con p. Peter Jin, ora sono con i novantenni Stan
Sun e John Chai, anche loro esuli dalla madre patria al tempo dell’avvento di
Mao al potere. Sono insieme da 70 anni! Una coppia ammirevole, si vogliono proprio
bene. Un esempio per tutti.
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