domenica 30 settembre 2012

Quanto è bella la nostra gente



Firenze, Villa Stella, in Via Barbacane, una di quelle strade strette tra i muri immortalate da pittori come Rosai. Vi ho vissuto i miei tre anni di liceo classico. Oggi vi sono tornato. Ho rivisto l’antico mirto sotto il quale Dante si lasciava ispirare le poesie d’amore, il salone affrescato con delicate scene paesaggistiche, l’ariosa cappella dominata dal grande quadro dell’Immacolata dipinto nel 1800 da Anonio Ciseri, il parco silenzioso che si apre sullo sfondo collinare di Fiesole… Vi sono tornato per incontrare la nostra gente, quella che ama gli Oblati, il carisma di sant’Eugenio, che condivide con noi il cammino del Vangelo. I giovani di anni fa sono ora genitori e portano con loro i figli: un gran bel popolo di tutte le età, tra i quali i giovani primeggiano come numero e come vivacità.
Abbiamo iniziato insieme l’anno della fede: “Credo in Dio Padre”. È la gioia di avere un unico Padre, di riconoscersi veramente fratelli e sorelle, di credere e di trasmettere l’esperienza di fede. Niente di più bello.

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