sabato 22 settembre 2012

LoppianoLab: propositivo!


Siamo alla terza edizione di LoppianoLab e ho avuto la fortuna e la gioia di partecipare a tutte e tre. Un evento cui non si può mancare perché mostra un’Italia diversa, in positivo. Nel pomeriggio di oggi un dibattito di grande respiro, con sul palco persone autorevoli del mondo economico, politico, istituzionale, giornalistico… Non mancheranno i resoconti sul web, sulla stampa. E merita andare a cercarli. A me ha colpito l’assemblea che seguiva interviste e interventi; un’assemblea fatta della gente d’ogni giorno, semplice; persone che a prima vista sembrano impotenti davanti ai grandi problemi che si stavano trattarli, eppure persone sensibili, capaci di creare opinione, di essere fermento. Alla messa mi sono scorse davanti a centinaia per ricevere la comunione, e ho avuto modo di contemplare un volto dopo l’altro: sì, persone semplici e insieme di valore. Sono il grande patrimonio del Movimento dei focolari.
Nella mattinata, tra i tanti, il laboratorio della rivista “Unità e Carismi” dove hanno partecipato una ottantina di persone che hanno interagito con interesse e interventi sulla formazione religiosa dei giovani. Tra il piccolo gruppo di religiosi e religiose anche un monaco buddista. Siamo passati dal mondo della scuola a eventi come la Giornata Mondiale della Gioventù o il GenFest di Bubapest. Hanno avuto voce i giovani stessi e abbiamo ricordato l’invito di don Bosco: «Trattiamo i giovani come tratteremmo Gesù Cristo stesso». Chissà perché in questi nostri incontri aleggia sempre aria di speranza.
La serata si è conclusa con l’intervista a Maria Luce, Emmaus, a partire dal suo libro-intervista appena uscito, che ho già avuto occasione di leggere. Un libro coraggioso, che affronta le tematiche e le problematiche più acute e attuali lette con sguardo femminile, che constata il ruolo margine riservato alla donna nella Chiesa, che suggerisce con garbo la presenza di donne al Conclave... Non sono rivendicazioni, quelle di Emmaus: la sua presenza è la dichiarazione di una presenza nuova e significativa della donna. Che se ne prenda atto o no è un’altra cosa. Il fatto c’è.

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