Oggi un salto ancora più indietro, fino ad almeno 5000 anni
fa. Sempre nel raggio di pochi chilometri si può passare di scoperta in
scoperta. I sardi sembrano molto gelosi dei loro tesori. Il sito archeologico
di Montessu è infatti quasi inaccessibile, non perché non vi siano strade, ma
perché non v’è segnaletica di sorta e scoprirlo è proprio come una caccia al
tesoro, devi continuamente fermarti a domandare…
Finalmente, tra colline con lecci, querce da sughero e
arbusti della macchia mediterranea, tra rocce nude e vallate a grano, si apre
un grande anfiteatro naturale disseminato, lungo i costoni, di piccole tombe
scavate nella roccia, le “domus de janas” come le chiamavano i Sardi, le case
delle streghe. Siamo in era preistorici, nel Paleolitico, 1500 anni prima della
civiltà nuragica.
Il locale della biglietteria è moderno e ben attrezzato, ma
sono l’unico in arrivo oggi pomeriggio. In tutto l’anno soltanto 4000
visitatori, per uno dei più straordinari complessi archeologici. Peccato; in
una zona della Sardegna tra le più povere di tutto il Paese ci si lascia
sfuggire l’occasione del turismo…
Volo su per i ripidi sentieri e visito le domus, una
trentina, dalle forme più varie. All’interno decorazione, graffiti, motivi a
spirali, siluette della Dea Madre… Ancora il grande culto per i morti, una
intensa comunione tra chi vive nell’aldilà e chi vive nell’aldiquà.
Dopo mesi di siccità le prime gocce d’acqua cominciano a scendere
proprio adesso mentre, solitario, mi aggiro per gli antichi sassi. Sarei potuto
rimanere per ore su per i percorsi tra le grotticelle sarde…
Grazie di questo bel post...sono felice che tu sia tra noi in Sardegna!
RispondiEliminaFabio sto seguendo questo viaggio nel tempo con te, per me è una immersione bellissima nelle mie radici. Grazie delle tue cronache sempre avvincenti!
RispondiEliminaLe domus de janas sono neolitiche non paleolitiche. E il paleolitico non è 1500 anni prima dell'età nuragica (età del bronzo)..........
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